Sulle pagine del Corriere della Sera è possibile leggere l’intervista a Cosimo Sibilia, dove parla delle elezioni per la presidenza FIGC.
A seguire le parti salienti dell’intervista; per l’articolo completo si rimanda al quotidiano in edicola:
“Mi sono candidato per coerenza e per rispettare il percorso stabilito nel 2018. Io ho fatto un gesto di responsabilità altrimenti il calcio sarebbe rimasto per chissà quanto tempo senza una guida regolarmente eletta. Il patto tra me e Gravina lo hanno sottoscritto anche Ulivieri e Nicchi e l’accordo doveva esprimere un diverso presidente della federazione.
Voglio vedere chi ha il coraggio di mostrare a tutti l’accordo, lunedì, così capiranno meglio di cosa sto parlando. Sono soprattutto deluso da una persona per questa cosa, Giancarlo Abete. Era lui il garante dell’accordo e non l’avrei firmato se non fosse stato così. Il mio documento è sobrio e mira al cuore del problema: governance, riforma dei campionati e della giustizia sportiva, infrastrutture.
Con la giusta attenzione al calcio di base, giovani e dilettanti. Per quanto riguarda la Serie A, il problema non è il numero; così com’è il sistema non regge. Mi chiedo perché Gravina non abbia fatto la riforma dei campionati durante l’emergenza, quando il governo precedente aveva dato alla Federazione il potere di intervenire.
A Gravina non ho mai fatto mancare il mio appoggio, mi dispiace perché l’accordo si poteva anche rivedere. Poi ho scoperto che voleva ricandidarsi a prescindere.”