Il Corriere della Sera in edicola oggi ha pubblicato una sorta di speciale che chiarisce alcune dinamiche del Coronavirus, rispondendo ad alcune domande frequenti.
Tra le domande che le persone si stanno ponendo ci sono quelle che riguardano la diffusione del Coronavirus sulla spiaggia, in mare, nei laghi o nelle piscine. Quattro domande a cui gli esperti hanno dato risposta negativa per una serie di motivi semplici ma efficaci.
In primis, per quanto riguarda le spiagge; i granelli di sabbia non sono in grado di mantenere in vita il virus e per diventare infetti bisognerebbe portarsi subito la sabbia al naso, alla bocca o agli occhi. Lo stesso vale per qualsiasi superificie all’aperto, come i prati.
Per quanto riguarda l’acqua di mare, e anche quella dei laghi, vale quasi lo stesso discorso. L’acqua è un formidabile diluente, rispondono gli esperti, e le particelle di virus si disperderebbero perdendo completamente la carica infettiva; in più, l’acqua salina danneggia gravemente il virus rendendolo innocuo.
L’altro discorso a tema “acqua” è quello relativo alla piscina; in piscina c’è comunque il cloro che distrugge immediatamente il virus e c’è da considerare il continuo cambio di acqua all’interno. Quindi, oltre al cloro, il virus si disperderebbe talmente tanto da non avere nessun potere infettivo. La cosa da fare è rispettare le distanze negli ambienti attigui, come docce, spogliatoi ecc.
Infine, il virus teme il caldo con i raggi del sole che hanno un effetto radiattivo che è germicida per il virus e quindi aiuta a distruggerlo. Per le gite in montagna, bisogna sempre avere la cautela di rispettare le distanze di sicurezza in modo tale che il Coronavirus non infetti; sui pipistrelli in Italia, per concludere, il Corriere della Sera riporta che non c’è alcun bisogno di averne paura.