Ieri sera Milan e Inter hanno emesso un comunicato congiunto indirizzato ai propri tifosi, per cercare una tregua sui cori contro i napoletani che hanno portato alla chiusura dei settori individuati quali colpevoli di discriminazione territoriale.
«La vostra forma di protesta contro una norma che appare per molti versi discutibile genera due effetti, entrambi indesiderabili. Un primo effetto è la limitazione ad accedere a San Siro. Un secondo effetto, molto più grave, è sentirsi accusare d’esser razzisti e di fare discriminazioni: eppure, il Milan/l’Inter è certo che nessuno di voi ha nel cuore sentimenti tanto incivili. La società farà quanto in suo potere per far modificare le norme che riguardano gli accessi allo stadio, ma ha bisogno del vostro aiuto, ha bisogno cioè che ogni vostra eventuale, ulteriore protesta si manifesti altrimenti, con modi consentiti dalle norme vigenti e comunque tali da non fare del male alla società e a voi stessi. Il Milan/l’Inter confida nella vostra collaborazione».
Sembra che il messaggio sia stato recepito dai sostenitori delle due quadre milanesi e si parla di una tregua da parte degli ultras, in attesa che la norma venga modificata. Per poter quindi poi riprendere gli insulti e i cori offensivi…
Ed è bizzarro come, ora, l’argomento razziale stia tanto a cuore alle società del nord, quando sono trent’anni che questi cori discriminatori si sentono in tutti gli stadi. Il danno economico e d’immagine per queste società, rischia di diventare insopportabile, evidentemente.