Il giornalista de “La Repubblica” ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni dell’emittente Radio Crc.
“Sono ottimista perché il Napoli ha dimostrato di aver rotto col passato. Ricordo situazioni imbarazzanti, quando per esempio Lavezzi tornava dal Sudamerica e offriva col Napoli prestazioni incolori. Adesso invece, anche accettando l’invito a rinunciare a qualche giorno di vacanza, gli azzurri hanno dimostrato grande senso di responsabilità e sono certo che torneranno dalle Nazionali in ottime condizioni.
Insigne ha dimostrato di avere grande maturità. E’ un giocatore che fa palestra, che osserva la dieta, la nutrizione migliore e alla tecnica ha associato la velocità e quindi agli scatti ha aggiunto la resistenza e questo lo si dimostra in 2 momenti di gioco: quando fa dei rientri di 70 metri e quando lascia sul posto il difensore che prova a bloccarlo nella ripartenza. Ad oggi, Insigne è un giocatore completo pur essendo brevilineo.
In Napoli è debole sulla fascia destra in fase difensiva, sarebbe stato opportuno intervenire in sede di mercato. Sul caso Reina invece, ho assunto una linea di rigore estrema perché i contratti vanno rispettati senza sentimentalismo. Avrei preferito una gestione meno concitata del caso Reina, ma la conclusione è soddisfacente. Inoltre, ritengo che Sepe sia un’ottima soluzione, ha tutti i numeri per essere il secondo dello spagnolo.
Mi sembrerebbe corretto chiudere prima il mercato anche perché spesso di si perde tempo e i contratti vengono poi perfezionati nelle ultime ore. E’ un bene evitare che i calciatori inizino il campionato con una maglia per poi cambiare squadra dopo una o due partite. Sono convinto che prima o poi l’Italia si adeguerà all’Inghilterra.
Chiuderò la carriera senza aver realizzato un sogno: intervistare Bin Laden. Un giornalista non deve preoccuparsi di destabilizzare l’ambiente, purché si concorra alla trasparenza. Raiola è un protagonista del calcio internazionale e intervistarlo è un esercizio di buon giornalismo e la tesi opposta viene sostenuta da altri colleghi che operano in un settore che non considererei giornalismo puro, ma di specialisti. Detto questo, non mi sembrerebbe mai forte un club che si faccia condizionare dall’intervista di un Raiola”.