Il giornalista ha così commentato le ultime vicende di casa-Napoli in suo pezzo su “La Repubblica”.
Una domanda sorprende. Sembra banale, non lo è. «Al Napoli conviene sperare che la Juve affondi in una crisi di nervi o vinca a Londra con il Tottenham?» si confrontano anche gli irriducibili del tifo trasversale, quelli che hanno reagito con un lampo di felicità al 2-2 interno di Champions, che hanno implorato l’errore su rigore dell’ex amico Higuain, che hanno letto tutta l’ira del momento sul volto di Allegri.
Se la si riporta nel confine della civiltà sportiva, senza astio né rancori, la domanda è fondata. Nella lotta per lo scudetto 2018, al Napoli non conviene misurarsi con una Juve accecata dai rimorsi ma libera dalla Champions. Non avrebbe che lo scudetto per evitare il flop di una stagione condotta con il motore ancora da sistemare, come quelle Fiat che andavano a tre; e da una società presente come un fantasma anche nelle trattative non sue.
Il passaggio ai quarti può impegnare la Juve, attenuandone l’ansia di rivincita in A.
Questa l’immagine di un club chiamato a guadagnarsi l’ultima spiaggia utile sulle anse del Tamigi. Sarà un paradosso, ma il Napoli debilitato da errori, ottimismo e avarizia nelle strategie, può osservare l’impegno di stasera senza stress. Non li ha neanche De Laurentiis, che dalla Champions ha ricavato l’anno scorso 74 milioni e dall’Europa League può sperare solo in carità da fine Messa. Il tempo delle polemiche è finito come il mercato, basta così, l’arrivo di uno svincolato porta solo un figurante per pareggiare le riserve con i titolari in allenamento. Possibile che non vi sia neanche una comparsa nel settore giovanile? È la annosa irrisolta questione del settore giovanile e del Villaggio Napoli, perché il mattone non compare nella cultura di impresa del presidente, prestato dalla Filmauro al Napoli, dal cinema al calcio. Si riflette però in attesa che arrivino nello stadio deserto le squadre, che noia l’Europa League.
Ci sono spezzoni di notizie che il Napoli nel mercato di gennaio non ha raccolto nella sua agenda. Che rimane di Younes e Verdi? Meglio tacere, forse no. Younes è fuggito con un treno regionale da Villa Literno dopo una telefonata di un agente tedesco. «Vero che sei svincolato? O l’Ajax ha una opzione segreta?» Younes è sparito, mentre il padre infilava in valigia tutto quello che c’era da prendere. Amin, 25anni, tedesco di orgine libanese, ha detto la verità negando l’opzione in favore dell’Ajax? E perché sono andati avanti per tre giorni Napoli e Ajax con un carteggio che Chiavelli sollecitava e gli olandesi non spedivano? Qualcuno dovrà parlare chiaro.
Parlano chiaro gli amici di Simone Verdi a Bologna. Emerge una confidenza. Prima di andare a Dubai, Verdi si era mostrato favorevole in due colloqui, i dubbi sono diventati gelo quando Verdi si è informato sulla eventuale conferma di Sarri. Il no si è consolidato in rifiuto quando non ha neanche finito di leggere la bozza con dozzine di pagine e tonnellate di clausole, la più vincolante sui diritti di immagine in favore della Filmauro-Napoli. A che servono? Non c’è da invidiare la Juve che compra tutti, comanda ovunque, ma che aspetta Londra con Allegri che urla. Nessuno si permetta di criticare, chiaro? La Juve è un dogma. De Laurentiis e Chiavelli, bontà loro, perdonano la libertà di culto.
Fonte: La Repubblica