Antonio Corbo, giornalista di Repubblica, ha così analizzato la sconfitta del Napoli in Europa League.
“L’enigmatico 2-1 mitiga la terza delusione di una oscura stagione. Sconfitta in Supercoppa da una Juve mai così sbandata, eliminata dalla Atalanta in Coppa Italia, esce dall’Europa League una squadra che arde nei suoi rimorsi. L’ennesimo finale strappacuore certifica la sua fedeltà a Gattuso, ma anche stavolta evidenzia in controluce gli errori del primo tempo. Due sono gravi: primo, il modulo replicato dopo l’infelice esito di Bergamo, con difesa a tre penalizzata dall’alieno Elmas, spaesato esterno a sinistra e subito ostaggio del Granada. Secondo, quello di Maksimovic e Rrahmani che offre a Montoro un reparto slabbrato. Gli dà tempo, spazio e disincanto per segnare il gol del pari, ignorando quanto valga un gol in trasferta. Autolesionismo puro.
Se questa partita era come sempre la penultima spiaggia di una serie ormai infinita , tra allarmi e minacce, l’inutile vittoria lascia Gattuso sulla perfida instabilità delle sabbie mobili. Un lieve progresso fa pensare ad una possibile risalita verso la zona Champions. Sembra eccessivo ottimismo credere che una nuova guida tecnica possa riscattare una squadra, oppressa da troppi peccati. Squilibri tattici, troppi infortuni per Covid, traumi ma anche muscolari, acquisti inespressi o sopravvalutati o strapagati. Chi ha sbagliato? L’Europa non respinge solo Gattuso, ma un allegro vagone di allegri e incorreggibili peccatori”.
L’articolo completo, su Repubblica.