Il giornalista Antonio Corbo nel suo editoriale su repubblica analizza la vittoria del Napoli sull’Atalanta al San Paolo.
“È cominciata la rincorsa di una squadra costretta a farsi giustizia due volte. Da sola.
Riequilibrato dal mercato con il mediano che gli mancava, Bakayoko, il Napoli aspettava invece la prima partita per scaricare tutta la sua ira.
Dopo quattro gol all’Atalanta può dire quello che non solo lui (si riferisce a Gattuso n.d.r.) pensava: che il Napoli era ed è nelle condizioni migliori per battere una Juventus ancora irrisolta.
C’è una atmosfera di diffusa ostilità: hanno tutti interesse a proteggere lo sfilacciato protocollo della Lega pur di
giocare ed evitare il tracollo finanziario; poi a nessuno torna comodo che riprenda quota il Napoli, questo Napoli che sul campo ha vinto tutt’e tre le gare giocate, segnando 12 gol e subendone appena uno.
Magari davanti ai giudici di appello potesse presentarsi lui, con la sua sanguigna, spontanea, convincente ricostruzione del primo week-end di ottobre, piuttosto che un avvocato di fiducia del presidente.
Il barbuto franco-ivoriano Bakayoko è la diga che mancava. Lode a Giuntoli che ne ha sostenuto la richiesta. Un’operazione che farà riflettere: non si possono comprare giocatori solo per investire decine di milioni e
sperare di ricavarne il quadruplo al primo giro di giostra. La tecnica ha il suo ruolo.
E nel calcio non bisogna mai avere fretta: guardate il Lozano di oggi, è un giocatore trasformato.
La velocità di Lozano a sinistra e la forza di Politano a destra. Autorevoli nella diversità i mediani interni: solido
Bakayoko, ordinato e dinamico Fabiàn Ruiz. Il gioco procede dritto in avanti con Osimhen che essenziale viaggia come un Tir dal centro all’area di rigore senza brillare però nelle conclusioni, lacuna da colmare. Trova un
astuto partner in Mertens che l’Atalanta ignora tra le linee.
Quando nella ripresa Gasperini porta la difesa a 4, ha preso già altrettanti gol e si è fatto sera”.