Il giornalista commenta così l’attuale momento degli azzurri sul suo blog “Il graffio” per “Repubblica”.
Per Aurelio De Laurentiis e Andrea Chiavelli sono giorni di riflessione. Presidente e amministratore delegato, terminati i festeggiamenti per l’ingresso in Champions, sono chiamati a decidere. Investono sulla squadra più equilibrata e spettacolare d’Italia?
Eliminato il Nizza dei dimenticabili Balotelli e Sneijder, il Napoli riceve il primo bonifico dall’Uefa: 34 milioni. Per la seconda volta in 7 anni una italiana, dopo il Milan, supera i preliminari di Champions. Non male. Con ottime prospettive tecniche e finanziarie: è il più credibile rivale della Juve per lo scudetto, può staccare altri assegni in Europa superando il girone, non può ma deve mettere all’incasso un po’ di milioni con la cessione di Zapata, Rafael, Tonelli, Strinic, Giaccherini, Pavoletti.
De Laurentiis e Chiavelli, uno esuberante ma in bilico tra il risparmio e il sogno, l’altro sempre defilato ma attento a tener chiusa la cassa, hanno la facoltà di non rispondere a giornalisti e tifosi. Ma sanno bene qual è la domanda che gira da martedì notte: il Napoli ora che ha soldi freschi e valori tecnici solidi va finalmente sul mercato?
Ounas e Mario Rui sono stati due timidi acquisti. Vista la squadra in Champions, è evidente l’esito del check up. Hamsik è al terzo cambio consecutivo, l’abbraccio di Sarri nel tirarlo fuori va letto come un cenno di incoraggiamento, non un elogio. Hysaj è invece il bersaglio dei tecnici avversari: tentano tutti di sfondare dalla sua parte, la più debole. Se Hamsik non è un caso, perché ha un eccellente ricambio in Zielinski in attesa che recuperi, il settore difensivo destro è in emergenza. Se manca Hysaj entra Maggio, con un’età che prevale sulla sua voglia di fare. Sarri a luglio promise che avrebbe provato in quella zona Maksimovic e Tonelli. È rimasta una promessa.
Attrezzare meglio il Napoli non è una spesa superflua, valorizza semmai una stagione che si annuncia strepitosa: Insigne è il campione che l’Europa cerca e la Nazionale aspetta, alla velocità aggiunge ora resistenza e senso tattico. Mertens è musica, porta la sua sfrontata allegria e trova i gol. Callejon conferma affidabilità ed estro maligno, con Ounas che chiede ascolto. A centrocampo sono in sei: nessuno ha due centrali del valore attuale di Jorginho e Diawara, mentre Rog è un jolly di lusso, può sostituire Callejon, Allan ed essere quarto a destra in un 4-4-2 per difendere un vantaggio nella ripresa. Quella del Napoli è una scelta urgente fra tre ipotesi. Trattenere tutti i doppioni, e lasciare che invecchino sereni sulle panchine dei giardinetti. Portare i soldi in banca, per quel che rendono. Credere nello scudetto 2018. Se non ora, quando?