A Radio Crc è intervenuto Ferdinando Coppola, portiere del Verona.
In più di un’occasione si è parlato di un suo ritorno a Napoli. Queste le sua dichiarazioni: “Stiamo smaltendo l’amarezza della retrocessione, queste cose pesano e portano dispiacere, ma bisogna ripartire. Ho ancora un contratto col Verona, ma del mio futuro non si è ancora parlato. Vedremo quali saranno i programmi della società che immagino si stia attrezzando per affrontare la prossima stagione.
Un ritorno a Napoli? Non ne so nulla, non mi è arrivata voce. Ci avevo messo il pensiero in passato, poi non si è concretizzato ed è arrivata la proposta del Verona che mi ha dato la possibilità di giocare. A fine campionato quando ritroverò il mio agente a Napoli, decideremo cosa fare.
Sono cresciuto nel vivaio del Napoli con grande orgoglio, tengo a questa squadra e rispetto al mio Napoli adesso sono cambiate tante cose in meglio perché stanno arrivando risultati diversi e chissà se mi daranno la possibilità di riassaporare l’aria della città. Troppe volte sono rimasto deluso perché sarei voluto tornare quindi preferisco non metterci troppe speranze.
Dopo una sconfitta il Napoli si è sempre riscattato e mi auguro e sono sicuro che possa farlo anche lunedì. Le motivazioni del Napoli sono maggiori rispetto a quelle dell’Atalanta, ma a prescindere da ciò, è in casa che il Napoli ha costruito la sua classifica. Al San Paolo ha dato filo da torcere a tutti e lunedì darà un’ottima risposta alla sconfitta di Roma.
Gollini è un grande portiere, ha nel suo futuro palcoscenici importanti. Sarà molto importante dare continuità alle sue prestazioni e gli auguro di poter vestire una maglia importante come quella del Napoli, ma allo stesso tempo so che a Napoli c’è Reina che quest’anno ha saltato una sola partita.
Stravedo per Gabriel, per la sua professionalità e la voglia di affermarsi. E’ un professionista esemplare, ma viste le sue caratteristiche fisiche non aver giocato tanto ed essere schierato ad Udine in cui il Napoli giocava solo per vincere non è stata la condizione migliore. Ha sbagliato perché voleva strafare, perché voleva dimostrare di poter dare una mano al Napoli.
Anche io ho giocato poco perché c’era una gerarchia iniziale ed è ovvio che è stata una scelta che ho accettato per rispetto. Prima di tutto bisogna essere coretti e poi farsi trovare pronti quando chiamati in causa”.