L’ex CT della Nazionale Antonio Conte ha parlato dell’Italia nel suo editoriale che è possibile leggere in versione integrale sulla Gazzetta dello Sport oggi in edicola e del quale vi proponiamo alcuni passaggi.
“L’Italia è arrivata in finale con pieno merito. Perché si è dimostrata più completa di ogni avversario incontrato e capace di gestire diverse situazioni di gioco, sia in fase di possesso che di non possesso palla. Cercando di mantenere sempre una propria idea, identità e stile, ma sapendosi anche adattare alle qualità fisiche, tecniche e tattiche degli avversari, per trovare il modo migliore di ottenere il massimo risultato.
A volte ha dominato, altre volte ha mostrato resilienza, carattere e spirito di sacrificio esaltando le qualità collettive e individuali. Il grande merito di Mancini è aver dato alla squadra tante conoscenze che i giocatori dimostrano di aver mandato a memoria. Il nostro c.t. deve andarne orgoglioso.
L’Italia resta una garanzia. Lo dice la nostra storia.
Si è parlato tanto del possesso palla e del dominio del gioco della Spagna. Ma cosa si intende per dominio del gioco e cosa deve portare? Per come lo intendo io, deve portare ad azioni da gol e situazioni di pericolo per gli avversari. E da questo punto di vista il dominio spagnolo contro l’Italia non è stato così evidente.
Se il possesso palla non trova sbocchi in verticalizzazioni verso la porta avversaria o crea degli uno contro uno sugli esterni, non genera pericoli e diventa sterile. Perché puoi tenere il pallone quanto vuoi, ma se non crei, non tiri e non segni, non vinci”.