L’ex CT della Nazionale Antonio Conte ha parlato dell’Italia nel suo editoriale che è possibile leggere in versione integrale sulla Gazzetta dello Sport oggi in edicola e del quale vi proponiamo un breve estratto.
“Contro il Belgio ce la giochiamo alla pari, possiamo metterli in grande difficoltà, batterli ed andare avanti.
La presenza del pubblico sugli spalti, in alcuni casi addirittura con stadi pieni, ci ha fatto improvvisamente riassaporare emozioni che sono l’essenza del calcio e avevamo sempre dato per scontate. So per esperienza diretta cosa vuol dire giocare in uno stadio vuoto, senza la presenza del pubblico e quanto sia più complicato tenere
alte la tensione, la concentrazione e l’adrenalina di una squadra.
Rispetto al passato in questo torneo sembra che alcune Nazionali siano più selezioni di giocatori che squadre collaudate con una propria identità, fisionomia e dna. E questo perché ritengo sia stato molto più difficile per gli allenatori, a causa del Covid.
Le vittorie nel girone hanno evidenziato una qualità di gioco ci ha fatto subito ben sperare. La partita con l’Austria, una squadra attrezzata, ostica e fisica ci ha messo a dura prova, evidenziando la nostra capacità di soffrire e
compattarci in alcuni momenti di difficoltà. La fatica per raggiungere la vittoria può essere stata addirittura più utile rispetto a un successo facile, perché ha fatto capire a tutti quello che il gruppo azzurro sicuramente già sapeva.
La nostra Nazionale ha dimostrato di saper aggiungere una sua fisionomia e una idea di gioco che altre squadre hanno mostrato meno, affidandosi maggiormente ad individualità importanti, capaci di decidere una partita da soli o quasi.
Il Belgio nostra prossima avversaria è una squadra forte individualmente e collettivamente. Lukaku è una forza della natura, fa reparto da solo,ma scopro l’acqua calda nel dire che la presenza o meno di De Bruyne ed Hazard
venerdì può cambiare gli equilibri”.