Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha parlato, prima del fischio d’inizio di Roma-Lecce, delle partite rinviate per l’allarme Coronavirus.
Credo che in questo momento il mondo dello sport non debba andare per conto proprio. Deve essere allineato con le disposizioni delle autorità preposte, in primis il Governo. Ci siamo adeguati al decreto del Consiglio dei Ministri. Qualcuno può condividerlo, o no. Sarebbe stato profondamente sbagliato e inelegante se si fossero anticipate le mosse del Governo. Qui parliamo di tante manifestazioni sportive, non solo di calcio. Il dialogo è aperto con tutte le società coinvolte.
Calcio a porte chiuse? L’ipotesi è stata presa in considerazione dal Governo. Ma ci sono problemi legati alla gente che ha comprato i biglietti e poi ci può essere un problema di ordine pubblico, con le Prefetture e le forze dell’ordine impegnate su più fronti. Ci sono interessi primari: in assoluto la salute degli sportivi e di tutti i cittadini viene prima di ogni cosa. Non sono medico e non mi esprimo su certe cose. L’obiettivo è capire come agire ora dopo ora e riprendere le varie attività il prima possibile. Ci sono problemi logistici e di calendario, che però vanno in secondo piano rispetto al problema salute. I calendari non competono al Coni. Ci sarà un problema sicuramente per le date di recupero delle gare dell’Inter, per esempio. Se il team nerazzurro va avanti in Coppa Italia e in Europa League sarà un problema, anche perché campionato e Coppa Italia devono finire in tempo per il ritiro delle varie Nazionali e per gli Europei”.