Il presidente della Fiorentina Commisso ha rilasciato un’intervista che è possibile leggere un versione integrale sul “Corriere dello Sport” oggi in edicola e della quale vi proponiamo un breve estratto.
“Il calcio italiano mi aveva cercato altre volte a partire dal 2000: Sampdoria, Roma, la Fiorentina nel 2017 ma il prezzo era troppo alto e il Milan. Anche Inghilterra, Belgio e Francia si erano fatte avanti ma io volevo l’Italia.
Sarebbe bello se arrivassero altri investitori dall’America. La Premier League l’hanno risollevata gli americani: Liverpool, Manchester United, Arsenal.
L’eccessiva burocrazia è la rovina dell’Italia, ma anche nel calcio troppi passaggi. Se oggi voglio fare lo stadio incontro la burocrazia regionale, dello Stato e delle varie sovrintendenze.
Ripartire con il calcio giocato? Io non ho mai detto no. Il calcio e l’Italia devono ripartire, il Paese sta andando incontro a una forte recessione. Il mio timore era che si potesse compromettere la stagione 2020-21.
Chiesa? L’ho trattato come un figlio, sono uno che coccola i suoi giocatori. Non vendo i migliori per poi prendere giocatori che non conosco. Per cederlo due sono le condizioni:
- che lui mi chieda di andar via e finora non lo ho mai fatto;
- che l’offerta sia in linea con la valutazione che la società gli attribuisce.”