I problemi sono scoppiati dopo la partita con l’Inter giocata bene ma persa e che ha,anche, fatto fuori in un colpo solo Mertens e Insigne dopo Osimhen.
Nel calcio prestazioni come quella di Milano ti danno certezze se sei una squadretta e ti mettono in crisi se sei una grande, perché le grandi squadre quando giocano bene vincono.
Poi la serata orribile contro la Lazio con la resa incondizionata qua
Contro il Torino solo la caparbietà e la classe di Insigne e Zielinski fermano l’emorragia di punti e la prima macchia allo Stadio di Diego.
Poi il Natale ha fermato tutti. Ci si rivede anno nuovo, una pausa necessaria per riposare e riflettere su cosa farà il Napoli nell’anno che verrà.
Ma l’ultima, dell’anno schifoso lascia ancora una traccia sporca. Osimhen torna il 31 dicembre, tampone in aeroporto, risultato, ben verificato, lo da positivo al Covid.
Vengono fuori un po’ di video girati durante la festa a sorpresa che gli organizzano le sorelle. Nessuna distanza, zero mascherine. Chissà se si sarà contagiato a casa o in Belgio, da cui proveniva per la riabilitazione. Ma tant’è, ed è un bel problema.
Fino alla negativizzazione dovrà continuare da solo la riabilitazione e la remis en form. Sarà stato un brutto colpo per Victor e le polemiche un prezzo ulteriore da pagare, oltre alla multa, che ci sarà e alla ramanzina di Giuntoli.
Il ragazzo d’altra parte sa benissimo quanto sia complicata la vita. Ora ha capito che dovrà essere capace di dire no anche quando le sorelle che lo hanno cresciuto proveranno a farlo felice decidendo (male) per lui, perché ormai è grande e vale una fortuna.
Ma, Osimhen, Mertens, e Koulibaly a parte, dovranno essere quelli che scendono in campo (spesso al di sotto delle proprie capacità), a decidere cosa fare da grandi.
Si è visto troppo spesso un Napoli sfilacciato, con poche idee e pure confuse. Molli nelle gambe e nella testa, calciatori di qualità perdersi in passaggi banali e regalare gol facili agli avversari.
Fabian, Politano, Mario Rui, Di Lorenzo, Bakayoko hanno sbagliato tanto, alternando troppi errori a buone prestazioni.
Ora tocca a loro, perché i sistemi di gioco li fanno i calciatori e i moduli sono aridi numeri buoni per le equazioni ma il calcio lo fanno gli uomini.