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Come il caso-Parma potrebbe condizionare il campionato

I giocatori hanno concesso una deroga alla richiesta di messa in mora, ma la Procura di Parma ha chiesto il fallimento del club per inadempienze fiscali

Nel decennio 1992-2002 è stato uno dei club più forti d’Europa. In quegli anni, sotto la guida tecnica di Nevio Scala, il Parma del patron della Parmalat Callisto Tanzi vinse otto trofei: 3 Coppa Italia, 1 Supercoppa Italiana, 1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa Europea e 2 Coppa Uefa (oggi Europa League).

In questa stagione la squadra emiliana sta attraversando una grave crisi economica, che potrebbe portare al fallimento del club come richiesto dalla Procura di Parma. Se il Parma dovesse fallire, non essendo più in vigore il “Lodo Petrucci”, l’ex squadra di Zola e Cannavaro, di Buffon e Crespo, sarebbe costretta a ripartire dal Campionato Nazionale Dilettanti come successo per il Siena.

Ma in caso di fallimento, quali potrebbero essere le ripercussioni sul campionato di Serie A in corso?

Dal momento della dichiarazione di fallimento del club, alle squadre avversarie che avrebbero dovuto incontrare il Parma fino alla fine della stagione, verrebbe assegnata la vittoria a tavolino per 3-0 e quindi i tre punti in classifica.

Il provvedimento, non essendo retroattivo, potrebbe innescare una serie di reclami da parte dei club (ad esempio la Roma), che in questo girone di ritorno hanno già incontrato il club ducale senza ottenere i tre punti.    

di Mauro Guerrera

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