La figura del direttore sportivo è molto nota nell’ambito del calcio, anche perchè è una delle persone che maggiormente si occupa della trattativa dei calciatori ed è quindi l’artefice delle rose da sogno realizzate dalle grandi squadre della nostra serie A.
Per diventare direttore sportivo bisogna però possedere delle competenze specifiche e seguire un iter ben preciso, tra qualifiche ed esami. Una parte consistente della formazione del direttore sportivo è sicuramente legata all’economia; quindi una laurea in economia aziendale è un ottimo trampolino di lancio per poter accedere poi agli altri step. Nella gestione di una società infatti, sia essa di calcio o di tipo produttivo, è fondamentale conoscere il mercato di riferimento e agire in chiave strategica per poter portare risultati positivi.
Le competenze economiche e finanziarie, unite all’approfondimento delle dinamiche aziendali, sono la base per diventare degli ottimi manager. Un titolo che grazie a Unicusano si può ottenere anche frequentando il corso online, senza doversi necessariamente spostare per seguire l’Università. Con il conseguimento di un titolo così importante, sarà più facile l’accesso all’iter per diventare direttore sportivo.
Come si diventa direttore sportivo
Nel calcio, è la FIGC a gestire la procedura per conseguire la qualifica di direttore sportivo. Il Settore Tecnico organizza ogni anno un corso specifico al quale si accede previa domanda di ammissione. Nella richiesta di partecipazione bisogna presentare il curriculum vitae e il certificato di idoneità a svolgere quel ruolo.
I requisiti minimi per accedere sono: l’età minima di 25 anni; il possesso di un diploma di scuola media secondaria di secondo grado; il godimento di tutti i diritti civili; l’assenza di condanne; non essere interdetti, inabilitati o falliti; di non avere contenziosi con la FIGC; di non aver svolto il ruolo di procuratore nell’anno precedente al corso e di non aver subito squalifiche superiori a 90 giorni nella precedente stagione e 12 mesi nelle precedenti 3.
Nella valutazione della commissione, oltre alla valutazione delle competenze, delle quali abbiamo già parlato nel precedente paragrafo e che sono sempre più ricercate dati i numerosi cambiamenti nel mercato, sarà fondamentale aver avuto esperienza nel calcio sia come dirigente sia come calciatore. Questo è sicuramente un punto a favore perché si conosce bene l’ambiente in cui si andrà ad operare e quindi di potrà essere più scaltri nell’individuare un affare o nel trattare in una compravendita.
Il corso
Per essere ammessi al corso, che ha una durata di 6 settimane con 144 ore di corso, bisogna rientrare in una graduatoria stilata dalla commissione che si base sui titoli presentati. Le ore di lezione saranno suddivise in indirizzo tecnico e amministrativo, che prevedono insegnamenti di diritto allo sport, diritto amministrativo e altre materie che deciderà la commissione competente.
La finalità è quella di preparare i partecipanti all’esame finale che prevede anche la discussione di una tesi. Chi supera l’esame consegue un diploma, che consentirà l’iscrizione all’Elenco Speciale dei Direttori Sportivi e sancirà quindi l’inizio della carriera. Il corso del corso è di 5200€, al quale va aggiunto il costo per la permanenza e il vitto durante lo svolgimento delle lezioni.