Una buona Colombia doma un modesto Uruguay e segue il Brasile ai quarti di finale della Coppa del Mondo.
Gara vivace e divertente, nella quale la Colombia ha lasciato trapelare maggiore qualità. Sugli scudi, non soltanto per la doppietta messa a segno, James Rodriguez.
Nella prima frazione di gioco, le poche occasioni da gol, indurrebbero a pensare ad una gara noiosa. Niente affatto. Ritmi alti e Colombia propositiva, soprattutto sull’asse Cuadrado-Zuniga.
Il colombiano del Napoli per ben due volte scappa via per vie centrali. La prima viene rincorso e steso dall’ex compagno di squadra, Cavani, nella seconda tira da 40 metri tra le braccia di Muslera.
Gara molto piacevole ma zero tiri in porta. A disintegrare lo stallo ci pensa al 28° James Rodriguez. Il numero 10 stoppa di petto una palla respinta dalla difesa biancoceleste e di sinistro fa partire un siluro che si insacca alle spalle dell’incolpevole Muslera.
La ripresa
L’Uruguay cerca di fare la partita, ma al 49° arriva la doccia fredda. Splendida azione colombiana, Martinez sulla sinistra per Armero, cross sul secondo palo laddove Cuadrado di testa fa da sponda per l’accorrente James Rodriguez che di piatto spinge in rete. 2-0 Colombia.
Cavani e compagni cercano di ripartire e al 63° costringono Ospina alla grande parata su una botta da lontano di Rodriguez.
Alla distanza la stanchezza si fa sentire, calano ritmo ed occasioni.
Al 78° l’Uruguay ha l’ultima occasione per riaprire la gara ma la fortunosa conclusione di M. Pereira viene ancora una volta parata da Ospina.
La Colombia potrebbe far male in contropiede ma non riparte quasi mai pericolosamente.
A consacrare la vittoria colombiana, ci pensa il portiere Ospina che all’84° devia in calcio d’angolo un tiro sbilenco di Cavani.
Colombia – Uruguay: 2-0
Colombia: Ospina, Armero, Yepes, Zapata, Zuniga, Rodriguez, Sanchez, Aguilar, Cuadrado, Martinez, Gutierrez.
Uruguay: Muslera, Caceres, Gimenez, Godin, Pereira, Rodriguez, Rios, Gonzales, Pereira M, Forlan, Cavani.
VOTI:
Zuniga: VOTO 6,5 – Parte fortissimo. Macinando chilometri sulla fascia destra, non rinunciando a pericolosissimi inserimenti per vie centrali. L’ottima condizione fisica palesata nei primi minuti viene meno alla distanza.