Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus, ha parlato ai microfoni di Radio Punto Nuovo dell’ultimo fallimento bianconero.
“CR7 acquisto sbagliato? Assolutamente si! L’ho detto dal primo giorno, dimostrando stima per un grande campione: ma è troppo costoso e troppo condizionante. La Juventus mi ha cancellato dalla memoria, fa opera di convincimento per non farmi chiamare dagli operatori dell’informazione. Da presidente della Juve, mi sono trovato in una situazione difficile e parlo da azionista della Juventus con ben 50 azioni! Sono cavoli della Juventus se vendere o meno Ronaldo, ma vale un milione a gol: deve partire una revisione critica che deve partire da Agnelli che non ha una qualità eccelsa di collaboratori. Devo dire però che l’investimento fatto in Chiesa è un grande investimento: bisogna partire da investimenti compatibili e con una maggiore italianizzazione.
Pirlo? La scelta l’ha fatta la società, Sarri è stato accettato da agnelli perché era fortemente spinto da Paratici e da Nedved, ma non l’ha mai metabolizzato. Agnelli ha rischiato: non sono critico nei confronti di Pirlo, anche io ho fatto l’esperienza con Ferrara che non è stata positiva. La squadra ha avuto assenze importanti, come quella di Dybala, ma avrebbe giocato? La Juventus ha bisogno di ricostruire: lo stesso Demiral ha un grosso potenziale.
Nedved che scalcia i cartelloni? L’ho conosciuto come grande campione, ma non ha la capacità di fare il vicepresidente della Juventus. Ci dovrebbe essere un ripensamento del suo ruolo. Senza scudetto, continuerei con Pirlo per dargli la possibilità di maturare, ma una delle cose che non mi è piaciuta di Nedved è stata la sua assenza di addio di Allegri. Lo giustificò per motivi di lavoro all’estero, il giorno dopo, però, era in Italia. mi risulta avessero litigato ma è una totale assenza di stile Juventus da parte di Nedved. La Juve che ricordo io è quella che insisteva sulle scelte fatte. Libererei Ronaldo ma anche di Paratici: chissà se è una posizione data da Agnelli è stata quella di promuoverlo per rimuoverlo. Potrebbe essere questo lo scenario dopo i recenti processi interni”.