È un clamoroso colpo di scena quello che si è verificato.
Non sarà Marcello Lippi il nuovo Direttore tecnico della nazionale.
E’ stato proprio l’ex ct campione del mondo a comunicare personalmente al presidente Tavecchio, stamattina, la sua decisione. La scelta è seguita all’esito interlocutorio della prima riunione della Corte d’Appello Federale, svoltasi ieri, alla quale era stato chiesto, da parte della Figc, di fare chiarezza sul caso Lippi padre-figlio.
Decisione maturata perché, in base alll’attuale regolamento per i servizi di procuratore sportivo, chi abbia un familiare con un ruolo federale (non specificato) o presso un club associato alla federazione, non può svolgere l’attività di manager di calciatori. Questo particolare era emerso alla vigilia del Consiglio Federale del 7 giugno scorso, che avrebbe dovuto ufficializzare l’accordo con Lippi (oltre a quello di Venturacome nuovo ct). Il fatto è che l’intesa tra Tavecchio e il dt in pectore era già stata trovata da oltre un mese, tanto che Lippi aveva preso parte attivamente alle trattative con l’ex allenatore del Torino, dirottato in Nazionale anche grazie al suo placet.
Il presidente Tavecchio ha cercato di trovare una via di uscita per capire se e come la Figc dovesse procedere. Quando l’ex ct campione del mondo ha però compreso che l’iter avrebbe richiesto molti altri giorni di lavoro per arrivare a una soluzione, ha preferito rinunciare alla carica. Anche perché la soluzione obbligherà a riscrivere il regolamento per una norma che, di fatto, era ad personam, e ciò è stato ritenuto dall’ex allenatore della Juventus inaccettabile.