Detesto i saluti, figurarsi gli addii, hanno un che di definitivo che mi disturba.
Sono stati tre anni bellissimi, anni di emozioni, orgoglio, passione e soprattutto divertimento.
Il calcio è tante cose ma è soprattutto spettacolo e gioia.
Il tuo Napoli, caro Mister, ha riempito gli occhi di tutti noi di, così tanta, bellezza da far considerare tutto il resto noia.
Si, tutto il resto, anche le vittorie strappate ad ogni costo.
Un popolo che ha vinto pochissimo si è innamorato follemente di un uomo che non ha portato nessun titolo in bacheca ma regalato ad ognuno dei milioni di tifosi azzurri, emozioni uniche.
A Napoli hai coronato il sogno di una vita “Allenare la squadra per la quale tifavo da bambino” l’ultimo desiderio da realizzare sarebbe stato cucire il tricolore su queste maglie azzurre.
Azzurre come il cielo, come il mare, come la bellezza che è la tua ossessione.
Bellezza e perfezione, ragione e sentimento, forse quella che è mancata è stata un po’ di leggerezza che spesso aiuta.
A Napoli, caro Maurizio hai trovato l’humus ideale per sublimare la tua idea di calcio e ci sei riuscito grazie ad un gruppo di bravi ragazzi che ti hanno seguito dal primo giorno.
Hai dato tanto al popolo napoletano ma hai ricevuto, almeno, altrettanto.
Bellezza e dedizione e senso di appartenenza ripagati con le monete più preziose: amore e riconoscenza.
Se tutto il mondo dovesse dimenticarsi di te Napoli non lo farà mai.
Qui i sentimenti nel bene e nel male sono incisi nella roccia della memoria che non tradisce e non sparisce, come i “Ti Amo” scritti nella sabbia.
Ciao Mister di te mi resterà il ricordo di una persona semplice, gentile ed educata, molto educata a dispetto di tante chiacchiere.
Arrivederci e non addio, perché qui, prima o poi tutti desiderano tornare e, come hai detto tu: “Tanto, prima o poi ci si vede”.
Bel calcio a tutti.