È tornato il campionato.
A Napoli se n’era andato tra la vergogna e la rabbia. Scappato di notte, inseguito dagli improperi dei tifosi che quell’ultima non l’hanno( giustamente) mandata giù.
Torna, sempre di notte e sempre con un’avversaria veneta.
Da Verona a Venezia, è un attimo lungo tre mesi, in cui non è cambiato niente, forse, o forse sì.
Il calcio europeo ha smesso di giocare a nascondino con la voragine di debiti che lo ha risucchiato e cominciato a ragionare sull’ipotesi che, forse, il mondo è cambiato.
Non tutti, chiaro, ci sono gli sceicchi e gli scheck,(centinaia a sei zeri) che si prendono dalla cassaforte di famiglia per ripianare i debiti. Ma non solo sceicchi e scheck, ci sono anche gli sketch di calciomercato.
Risate amare e una buona dose di ironia, per raccontare cessioni prestigiose a condizioni favorevoli, molto favorevoli. Prendi oggi, pagherai dopodomani in comode rate.
Così, mentre avanza l’onda lunga del cambiamento, restano ferme alcune rassicuranti certezze.
La stagione inizierà, come sempre, in pieno calciomercato, e, come sempre, ci saranno polemiche, delusioni o facili entusiasmi.
Nel frattempo Cristiano Ronaldo e la Juventus, pare, siano nella situazione di Giorgio e del vescovo:
‘Uno vuole andare, l’altra mandare ma nessuno lo può pagare’.
In casa Napoli si è tenuta, quasi, tutta la squadra ma la permanenza di Manolas è in dubbio, il suo ingaggio pesa.
Mancano un centrocampista e un terzino sinistro, anche se sembrano arrivare buone notizie su Ghoulam, recuperarlo sul serio e pienamente, avrebbe del miracoloso, si rischierà? Considerando quanto pesa, anche, l’ingaggio dell’algerino.
Il campo, dirà se la squadra azzurra sarà più o meno performante della scorsa stagione. Di fatto, la linea presidenziale è stata seguita alla lettera.
C’è però una novità clamorosa. Una notizia meravigliosa.
La buona novella, da diffondere e condividere tra tutti i fedeli, innamorati del calcio.
I tifosi, ritornano negli stadi, il calcio si spoglia della sua autodeterminazione e torna ad assumere forme umane.
Perché il calcio in se non si realizza ma trova compimento, solo, attraverso la laica liturgia dei tifosi.
È un evento straordinario, dall’altissimo valore simbolico e che dovrebbe commuovere i protagonisti. Eppure, nonostante tutto, c’è chi si mostra indifferente o refrattario.
È chiaro che l’obiettivo sia quello di riempire gli stadi ma anche questo passaggio va celebrato come merita.
Tornare nel tempio, è riportare la vita dove c’erano solo silenzio e vuoto insopportabili. Da mausolei tetri a cattedrali brulicanti di passione.
Gli uomini fanno sempre la differenza.