La questione stadi in Italia, ed a Napoli in particolar modo, è alquanto annosa.
Di problematiche ce ne sono state e ce ne sono tante, di parole e promesse anche. Solo una tifoseria è riuscita a vedere la propria squadra del cuore, la Juventus, giocare in uno stadio di proprietà del club.
Quella della Roma, invece, lo stadio lo ha solo immaginato o visto su carta. Ciò nonostante, ben 7000 tifosi giallorossi hanno incredibilmente già acquistato il loro posto in tribuna in uno stadio i cui lavori dovrebbero cominciare nel 2015 e finire nel 2017. Soprattutto nell’ultima settimana si è registrato un cospicua richiesta di adesioni.
Quelli del Napoli invece, vuoi perchè sfiduciati, vuoi perchè scaramantici, vuoi perchè scettici, non hanno prenotato alcun tagliando. E’ vero che qualcosa bolle in pentola, risponde a verità un accordo di massima tra Comune di Napoli e Calcio Napoli per quella che sarà una convenzione pluriennale, ma, di fatto, dello stadio nuovo (o ristrutturato), non c’è traccia.
Del resto, basta avere un pò di memoria storica per ricordarsi che Eduardo De Filippo e la sorella Titina scrissero nel 1937 un atto unico dal titolo “Che scemenza” che non venne mai nè pubblicato nè portato in scena. Il testo venne infatti censurato nel dicembre dello stesso anno.
La storia insegna. Meglio attendere. Della serie, Cà nisciun’ è fess.