Champions League

Champions League: una favola chiamata Union Saint-Gilloise

La Champions League è una competizione talmente bella perché riesce a regalare la possibilità di vivere una favola inattesa anche ai piccoli club come è successo per i belgi della Royale Union Saint-Gilloise.

La Royale Union Saint-Gilloise è un club dell’area metropolitana di Bruxelles che dal 1903 al 1935 è stata una delle squadre più vincenti del Belgio, capace di mettere in bacheca 11 campionati e 2 coppe del Belgio.

Negli anni successivi la stella dell’Union Saint-Gilloise viene oscurata da una serie di campionati in 2°, 3° e anche 4° divisione, brillando raramente nella 1° divisone belga e illuminata da una semifinale in Coppa delle Fiere nel 1960.

Poi il ritorno nell’anonimato del calcio belga fino alla nuova promozione nel massimo campionato avvenuto al termine della scorsa stagione.

Ma la favola di questo piccole club dai colori sociali gialloblù, è poi continuata in questa stagione con l’impresa di conquistare il primo posto nella regolar season e il secondo posto definitivo dopo i play-off, dietro il Club Brugge e mettendosi alle spalle club più prestigiosi quali ad esempio Anderlecht, Genk, Anversa e Standard Liegi.

Grazie al secondo posto l’Union Saint-Gilloise ha conquistato il diritto di partecipare al terzo turno preliminare di Champions League e sognare così la possibilità di confrontarsi nei gironi con le squadre più forti d’Europa.

Il club ha una proprietà inglese nella persona di Tony Bloom e con Alex Muzio presidente. E’ invece calabro-belga la panchina di mister Felice Mazzù che ha guidato un grande collettivo dall’età media di circa 24 anni senza nomi altisonanti ma con il pescarese Lorenzo Paolucci.

Chissà se la favola dell’Union Saint-Gilloise sarà scritta da nuove pagine storiche, ma di sicuro questo club sarà seguito dall’Europa calcistica con grande simpatia, come avvenuto per i gialloblù del Chievo Verona.

 

 

 

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