Il Corriere dello Sport in edicola oggi ha intervistato l’avvocato Mattia Grassani, uno degli esperti di diritto sportivo, per il caso Icardi.
L’avvocato Mattia Grassani, uno dei massimi esperti di diritto sportivo in Italia, ha commentato la vicenda Icardi, intervistato dal Corriere dello Sport. Per l’avvocato parlare di mobbing ora non è plausibile, ma solo dopo la chiusura del mercato.
Di seguito le parti salienti dell’intervista:
“I diritti ed i doveri di società e calciatori sono quelli di rendere al 100% l’uno in favore dell’altro. Chi è fuori dalle convocazioni pre-partita però starà a casa fino a martedì. La questione di Icardi non la conosco, ma la sfera tecnica è di competenza dell’allenatore.
Non c’è possibilità, quindi, di interferenza da parte di chiunque e parlare di un diritto a partecipare alle gare di preparazione per una partita è andare contro all’autonomia del mister. Dopo la chiusura del mercato il quadro sarà molto più chiaro, riguardo al mobbing; c’è bisogno di prove concrete reiterati nel tempo ed inoppugnabili.
L’articolo 15 della Fifa sul diritto di recesso per giusta causa parla di quali elementi ci sia bisogno perché si possa fare. Ma la decisione della DRC Fifca è comunque soggettiva, dato che bisogna accertare i tre requisiti: lo stato di calciatore “established”, la disputa di meno del 10% delle partite calcolata sui minuti giocati e la formalizzazione del recesso per giusta causa nei 15 giorni dopo l’ultima partita.
La valutazione comunque varia di caso in caso e non è standardizzata. Un precedente simile è stato quello di Marchetti, ma allora il Collegio Arbitrale archiviò il ricorso.”
per l’intervista completa si rimanda al Corriere dello Sport in edicola oggi.