Nell’edizione odierna del Corriere dello Sport ha parlato Bruno Giordano.
“Lo scavino è stato fantastico ed era difficile perché emotivamente dopo due pali puoi essere condizionato nel fare una giocata simile. Kvaratskhelia ha confermato di avere la sensibilità e il carattere dei campioni”.
Ha reso tutto così semplice, quasi un gioco da ragazzi.
“Invece si tratta di un gesto tecnico complicatissimo perché Silvestri stava intervendo e Kvara se avesse alzato troppo la palla avrebbe rischiato di perderla col ritorno dei difensori. Ha pennellato tutto alla perfezione calcolando spazio e tempo, ha accompagnato la palla in porta. La preparazione al gol è stata perfetta e lo scavino non è l’unica cosa speciale”.
Ah no?
“Se riguardate l’azione noterete che lui quando ruba palla all’avversario non compie un semplice tackle ma, di fatto, crea i presupposti per il suo gol.
Il suo è uno stop a seguire, conduce la palla dove serve per il pallonetto, è un gol studiato, calcolato nei centrimetri. La sua giocata era l’unica possibile da fare per segnare a porta vuota. Il suo calcio è arte”.