Rassegna Stampa

CdS – Coronavirus, le diciotto regole per i calciatori e per lo staff

Mertens Insigne Barcellona Napoli

Il Corriere dello Sport dedica ampio spazio alle misure adottate dalla FMSI per quanto riguarda il Coronavirus, con le regole che i calciatori devono rispettare.

Regole che riguardano sia alcuni accorgimenti nel corso degli allenamenti e nelle partite, sia per quanto riguarda la vita sociale dei calciatori stessi. Ad esempio, già da qualche giorno ai calciatori ed allo staff è misurata la temperatura prima degli allenamenti. Poi si tengono sotto controllo i tanti contatti in ambito familiare e della cerchia di frequentazione.

Le regole

Poi, le regole per quanto riguarda gli spogliatoi e per le interviste; si passa dal disinfettare il microfono prima di fare un’intervista (anche se sono sconsigliate) al riporre le proprie cose nel proprio borsone e non lasciarle in giro. I calciatori, poi, non devono bere dalla stessa bottiglia, evitare contatti inutili e non mangiare nello spogliatoio.

Il Napoli è stata la prima a mettere in pratica la misura per quanto riguarda il non bere dalla stessa bottiglia o borraccia (sono numerate ora). Altre regole base sono quelle di buttare carte, cerotti e bende negli appositi contenitori, tossire nei gomiti ecc. ecc.

Si passa, poi, alle cene di gruppo, da evitare il più possibile, ed anche agli incontri con i tifosi fuori lo stadio e di evitare spostamenti nei giorni di riposo. All’estero, come il Newcastle, Monaco 1860 o Bayern Monaco, si consiglia di non stringersi le mani e di evitare il rituale di accerchiarsi prima del match. Il Bayern, addirittura, ha proibito autografi e selfie con i tifosi.

Le possibili conseguenze sul campo per evitare il contagio da Coronavirus

Il Corriere dello Sport ipotizza anche i possibili cambiamenti a livello di comportamento che ci possono essere a riguardo. Ad esempio, i giocatori ci potrebbero pensare due volte prima di “sfidarsi” testa a testa o si eviteranno le strette di mano prima della partita.

Ancora, potrebbe essere difficile vedere uno scambio di maglietta o comunque ci saranno più esultanze “solitarie” dopo il gol. Insomma, per un po’ il calcio in Italia non sarà come sempre è stato considerando anche la chiusura degli stadi fino ad aprile.

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