Dalle 19 e 30 è cominciato il convegno di Wall Street Italia “La parola alle imprese” in cui ci sarà anche un intervendo del presidente del Napoli De Laurentiis.
Oltre a lui ci saranno anche l’amministratore Delegato di Magnaghi Aeronautica Paolo Graziano, l’Amministratore Delegato “Walter Tosto” Luca Tosto, l’amministratore Delegato Triboo Group Riccardo Maria Monti ed in collegamento da Milano, Giuseppe Castagna, Amministratore Delegato di Banco BPM. Condurrà l’evento, Leopoldo Gasbarro, direttore di Wall Street Italia.
Il convegno è organizzato al Palazzetto dello Sport in collaborazione con Regione Abruzzo, SSC Napoli, comune di Castel di Sangro e Wall Street Italia. A seguire potete anche vedere la diretta video:
Aurelio De Laurentiis subito chiamato in causa:
“Noi guardiamo sempre avanti, ma da 20 anni troviamo un freno pazzesco, immagina che nel 2005 avremmo dovuto prevedere la crisi che poi si è aggravata ora con il Covid. Il convegno è su come ricostruire le imprese ma Confindustria è stata assente, io quando ci andavo già sentivo cose superate.
Pensavano al terzo millenio come quello dei beni immateriali, ma io nel cinema c’ero già dentro in realtà; del calcio invece non sapevo nulla, avevo giocato a basket, ma mi interessava l’unione sul piano spettacolare, cosa offrire al pubblico, il massimo in sala ed in tv ed il massimo della popolarità nel calcio che accomuna tutti.
Noi siamo in mano a degli inesperti, degli incapaci. Voi immaginate a scuola se nell’ora di ginnastica uno spiegasse un’ora di tattica, di calcio, per farli appassionare, mollando i videogiochi, gli ipad, per far rintronare questi bambini con genitori irresponsabili. L’ho detto a dei genitori del perché dare questi cellulari. La scuola in generale fa acqua da tutte le parti, i politici per stare in sella per decenni, fanno crescere gli ignoranti, quei pochi andranno all’estero.”
“A Castagna dico che il coraggio devono averlo anche i banchieri, per non essere dei bancari. Io ho sempre immaginato cosa voleva il pubblico, di 400 film ringraziando il cielo non ne ho sbagliato uno. Di 20 società, la mia è l’unica non indebitata, anzi ha una riserva di liquidità notevole, in un contesto comunque difficile perché se lavori in modo corretto porti a casa i risultati. In primis più che ricostruire, bisogna rifondare, a partire dall’unione del territorio, parlare di Italia e non di regioni. Perché il sud deve sempre sentirsi inferiore a Milano, la nuova capitale d’.Europa, l’abbiamo visto come lo è stata!
“Lei avrebbe il coraggio di diventare un banchiere che fa impresa con gli imprenditori? Pensando anche al futuro, col governo che apre cantieri, crea posti di lavoro, scuole, difesa dei mestieri che vanno tramandati. Oggi fare il contadino, con le nuove tecnologie, è un fatto intellettuale, non più dell’aratro da spingere con fatica, ma i figli dei contadini per volontà dei genitori non sono più per la specializzazione e vogliono l’Università che quasi non esistono, noi siamo indietro secoli sulle università Usa. L’Europa non s’è mai costituita l.’Inghilterra sempre lì da sola, senza uniformare la moneta,la lingua inglese per tutti, tenendo poi l’italiano come ricchezza”.
“Napoli un’oasi anche finanziaria? Il calcio italiano va rivisitato con regole diverse. Bisogna stabilire il rispetto per i tifosi, il campionato deve essere prioritario ed invece sembriamo dipendenti dell’uefa quando in realtà dovrebbe essere un secretariato. Ceferin esiste in funzione dei paesi e dei club, non noi in sua funzione. Ora c’è il problema che in. Francia sono tornati i focolai, in Spagna anche, i casi aumentano, aspettiamo, ma siamo ancora lontani da un vaccino ed il problema è di capire se dobbiamo lavorare per la nazionale di Mancini o per i tifosi napoletani, la. Juve per i tifosi juventini e così via, tutti dovrebbero partire quando è tutto sanificato. Ieri c’erano casi alla. Roma, vengono fuori casi a destra e sinistra, poi ci sono gli stadi chiusi e quindi auto-castrazione e significa essere degli studi. La Figc aspetta. la Lega, cioè noi, i club non sono capaci di decidere, i 20 club tranne il Napoli hanno collezionato 3 miliardi di debiti, questo va bene? Per la. Figc non sarebbero neanche ammissibili, ma poi il povero Gravina dice: cosa devo fare? Non partiamo? Solo quattro squadre dovrebbero iniziare? Io ero l’unico che mi battevo per i 5 cambi, prima ancora per la panchina, si mandavano i giocatori pagati in tribuna durante le partite. Poi c’è il fair play finanziario per chi fa le coppe, gli altri 13 non partecipano e su molte scelte vai in minoranza in assemblea”