Domani si svolgerà la prima udienza davanti al Tribunale Federale per il caso delle plusvalenze, in cui sono coinvolti undici club.
Calcio e Finanza ha potuto visionare, in particolare, il fascicolo della Procura FIGC riguardante il club partenopeo, che ruota come gli altri intorno a un passaggio in particolare:
“Dal raffronto tra i corrispettivi riconosciuti nelle operazioni – si legge nell’atto della Procura -, corrispettivi effettivamente pagati non trattandosi di operazioni incrociate, con quelli delle operazioni segnalate da Covisoc si può notare che, quando le società devono sostenere esborsi finanziari effettivi, attribuiscono ai diritti alle prestazioni dei calciatori valori inferiori a quelli concordati nelle operazioni incrociate, pur trattandosi – in quest’ultimo caso – di calciatori che presentano carriera sportiva meno importante e profilo tecnico di minore caratura. Le transazioni comparabili dimostrano quindi che i valori attribuiti ai diritti oggetto di scambio senza trasferimenti di denaro o con conguagli di importo contenuto non corrispondono ai valori di mercato”.
Tra le 17 operazioni segnalate dalla Covisoc che vedono interessare 62 calciatori, 5 infatti “vedono coinvolto la SSC NAPOLI, in qualità di cedente o cessionaria del diritto alle prestazioni di 5 calciatori”, spiega la Procura, riguardanti tutte l’affare Osimhen. Complessivamente, le cessioni sono valse 20,1 milioni per complessivi 19,8 milioni di plusvalenze, mentre gli acquisti hanno portato un esborso pari a 71,2 milioni. Tuttavia, è l’accusa degli inquirenti, il reale valore dei giocatori ceduti è pari a 470mila euro, con plusvalenze fittizie per 19,3 milioni.
Inoltre, il reale valore di Osimhen secondo la Procura è pari a 52 milioni rispetto ai 71,2 iscritti a bilancio: “pertanto, risulta iscritto nell’attivo patrimoniale un maggior valore di Euro 19.250.000 e maggiori ammortamenti per euro 7.700.000”.
Cifre che non hanno avuto impatto sulla possibilità del club di iscriversi o meno al campionato o di rispettare gli altri paletti: motivo per cui il deferimento nei confronti del Napoli riguarda solo l’illecito amministrativo che può portare al massimo a una sanzione.
Per quanto riguarda i dirigenti, sono 5 i manager del club partenopeo che sono stati deferiti dalla Procura FIGC:
* Aurelio DE LAURENTIIS
* Jacqueline MARIE BAUDIT
* Edoardo DE LAURENTIIS
* Valentina DE LAURENTIIS
* Andrea CHIAVELLI
Fonte: Calcio e Finanza