Mimmo Carratelli, nel suo editoriale sul Roma, ha scritto:
“Napoli-Fiorentina. Non c’è rabbia, non c’è rancore, non c’è più “l’albergo di Firenze. Lo scenario è mutato. Non c’è più Sarri. Non ci sono più i tifosi. La batosta di aprile a Firenze che sanzionò la resa del Napoli nella corsa scudetto non fa parte di questa partita con i viola al San Paolo. E’ un’altra storia. Un’altra storia con lo stadio vuoto. Un vantaggio per la squadra toscana, un brutto segnale per il Napoli di quest’anno.
Il caro-prezzi delle curve (una gaffe di De Laurentiis) non spiega tutto. Neanche la delusione per l’epilogo del campionato scorso e nemmeno l’ultima campagna-acquisti che non ha portato i top-player invocati possono spiegare la “resa” della tifoseria. E’ in atto una pesante contestazione nei confronti di De Laurentiis che non fa nulla per smorzarla, anzi l’alimenta quando addirittura non la provoca, da Bari a Spalato. Personalizzare il Napoli è un grave errore.
L’imprenditore di calcio De Laurentiis non si discute, il presidente sì quando accentua le sue sfide arroganti. Peccato. Poteva continuare ad essere una bella avventura con lo scenario della Champions e un campionato da poter giocare ancora ai vertici con Ancelotti. E’ possibile, se non un’intesa, una tregua? Il primo segnale sarebbe riportare le curve a settori popolari, com’erano all’origine, con una politica dei prezzi adeguati anche alla difficile situazione economica del Paese.
Il prezzo “esagerato”, con la riduzione di chi compra i biglietti, non porta alcun vantaggio all’incasso e perciò risulta solo una provocazione. De Laurentiis vuole le curve vuote? Si spera, mentre un po’ tutti perdono la testa, che non ci si metta anche il sindaco andando in curva. Il sindaco di tutti i napoletani, secondo lo slogan elettorale, diventerebbe automaticamente un sindaco finto rivoluzionario,un sindaco di serie B.
In questo clima, riesce difficile parlare della partita che è un match di inizio campionato tra il Napoli di Ancelotti che deve tirarsi su dalle tre sberle di Genova contro la Samp, come successe ai titolarissimi a Firenze, e una Fiorentina giovane e pimpante. Pericolosissima. A Lisbona Mario Rui ha domato e stravinto il duello con Chiesa, ma in una situazione tattica che ha penalizzato l’attaccante viola. Attenzione, i nostri “fenomeni” sono eccezionali nel cortile di casa, non sono nessuno in campo internazionale.
Al San Paolo vedremo un Chiesa diverso e arrembante. E, con lui, il Cholito Simeone dei tre gol di aprile. E’ una sfida ad alta tensione in cui la “spensieratezza” fiorentina farà da contraltare positivo all’ansia azzurra di riprendere la corsa dopo il tonfo di Marassi. E, per carità, non torniamo a trastullarci con l’approccio. Sono ben altri i problemi di questo Napoli. Pare che Ancelotti ritoccherà ancora la formazione. Qualunque essa sia, gli azzurri saranno veramente soli nello stadio semideserto. Dai giocatori, almeno, si aspetta una prova di orgogliosa presenza, paladini di se stessi, però in grado, essi sì, di riconquistare il tifo perduto”.