Il PM del processo Calciopoli del 2006, Stefano Capuano, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Repubblica oggi in edicola.
“Ero convinto che la vicenda Calciopoli potesse rappresentare l’opportunità per voltare finalmente pagina, invece si è persa un’occasione.
Molti dei protagonisti di quell’inchiesta continuano ad avere ruoli nel mondo del calcio. E non sto parlando solo del principale imputato (Luciano Moggi ndr) per il quale è stato più difficile far dimenticare il suo coinvolgimento, ma di dirigenti, presidenti e anche esponenti del mondo arbitrale.
Plusvalenze? Caso diverso da calcipopoli. Per lavorare a una riforma sulle plusvalenze ci vorrebbe una struttura federale forte che in questo momento, a mio avviso, manca.
Si fanno continuamente paragoni con la Premier, dimenticando che in Inghilterra hanno preso come modello la Serie A degli anni 80.
Da noi il gioco è passato in secondo piano e i conti non tornano. Il calcio italiano è ancora ostaggio delle polemiche da bar, di questioni giudiziarie, per non parlare del razzismo negli stadi e della violenza degli ultrà. Altrove si divertono, sono più competitivi e ottengono anche maggiori profitti”.