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Capello: “Il campionato è già chiuso ma in Champions tra Napoli e Milan sarà tutto diverso”

Fabio Capello

Fabio Capello, ex allenatore di Milan, Juventus e Real Madrid, ora opinionista Sky, è intervenuto ai microfoni di Marte Sport Live, condotto da Dario Sarnataro e Gianluca Gifuni, in onda sulle frequenze di Radio Marte:

“Le tre sfide tra Napoli e Milan? In Champions sarà un impegno diverso e importante per entrambe le squadre. Il campionato è già chiuso: il Napoli potrebbe far riposare i calciatori in Serie A in vista della doppia sfida europea. In Champions c’è rabbia, determinazione, voglia di andare avanti. La differenza tra campionato e Champions sta nel fatto che la competizione europea sia il torneo più importante. Cambia tutto a livello di determinazione e di voglia. Lì si vede il giocatore che ha più personalità.

Più pressioni sul Napoli? Sicuramente, perché parte come favorito. Conterà molto la bravura dell’allenatore, dovrà riuscire a veicolare le energie nel modo giusto, come Spalletti sta dimostrando di saper fare.

Napoli modificato tatticamente da Spalletti? È la forza della squadra che aiuta ad operare certi cambiamenti: l’allenatore suggerisce posizioni diverse in campo, i giocatori hanno risposto bene perché sono bravi. Molto dipende dai calciatori.

Il Dna rossonero può contare in queste partite? Si è visto contro il Tottenham: il Milan ha giocatori di livello internazionale, che forse in questa vetrina vogliono dare qualcosa di più. Il Napoli in questo momento, però, ha qualcosa di diverso, e lo metterà in campo anche in Champions. L’ho sempre detto ai miei giocatori: è importante la manovra in fase di possesso e l’attenzione da parte dei difensori. La marcatura deve essere corretta e attenta, evitando falli da rigore. Credo che la cosa più importante resti vincere; al di là delle varie filosofie moderne di calcio.

Osimhen-Kvaratskhelia migliore coppia d’Europa? Sono il terminale di una manovra ben costruita, sono molto importanti ma è tutta la squadra che li serve bene. I due giocatori mettono in evidenza la bravura del collettivo.

Cosa ne penso della costruzione dal basso? Ho tante idee in merito, il portiere oggi tocca più palloni degli attaccanti. Il discorso non vale per Osimhen e Kvaratskhelia che per questo motivo sono assolutamente determinanti”.

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