Parole pesantissime quelle pronunciate ieri da Fabio Capello.
L’ex Ct di Inghilterra e Russia, è intervenuto durante il convegno sul ‘Rapporto tra Arbitri e Allenatori’ organizzato all’interno della kermesse FootBall Leader di scena in questi giorni ad Amalfi.
“In Italia gli arbitri sono costretti a mentire pur di non ammettere i propri errori. In una partita giocata tra la Roma e l’Atalanta fui espulso da Trentalange (ora ai vertici de l’AIA ndr) e nonostante l’evidenza delle immagini che mi scagionavano, fui squalificato. Costringete gli arbitri a mentire pur di non ammettere gli errori” ha sottolineato ancora Mister Capello e ancora “In Italia si premiano i simulatori e si consente l’accerchiamento dell’arbitro da parte dei calciatori. In Inghilterra questo non esiste perché i calciatori che lo fanno vengono sanzionati e la società punita”. Parole pesanti come macigni che si abbattono sulla torre d’avorio all’interno della quale è arroccata la classe arbitrale italiana. L’ultima stoccata di Capello riguarda poi la teatralità gestuale usata da alcuni arbitri nella gestione dei cartellini. “Qui da noi si ammonisce con platealita’ è addirittura l’arbitro ad andare verso il calciatore questa teatralità è inutile e fa perdere di prestigio al direttore di gara”. Un esempio recente di quanto denunciato, si è verificato durante la famigerata espulsione di Higuain in Udinese vs Napoli, con l’arbitro Irrati che, petto in fuori, si avvicina, minaccioso, al calciatore azzurro spingendolo ad appoggiare le proprie mani sul direttore di gara, con le conseguenze ormai note a tutti.