Il mancato ingresso del fuoriclasse a San Siro, nemmeno sul 3-1, ha aizzato ulteriormente le polemiche nella Capitale.
Un addio al calcio non ancora annunciato dal calciatore, ma dato improvvisamente dal neo dg Monchi e confermato da Pallotta, un mister che al di là delle parole di stima non lo fa più giocare, tifosi (anche non suoi) che lo acclamano. Francesco Totti sta sicuramente vivendo un momento particolarissimo della sua lunga carriera (25° stagione in Serie A) e resta in un silenzio che fa riflettere sul suo futuro, evidentemente non così scontato.
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Lo scontro con Spalletti, al netto di qualche dichiarazione di facciata da parte di entrambi, è netto e continua. Clamoroso ieri il tributo di San Siro prima e durante la gara, con il tecnico che di tutta risposta non lo ha inserito nemmeno negli ultimi 10 minuti con una gara ormai stravinta. Tante le polemiche che mettono il carico da 90 in un finale di stagione che – nonostante 27 gare consecutive al secondo posto – ancora non dà la matematica certezza dei gironi di Champions, con il Napoli ad un passo.
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L’ennesima mancanza di rispetto per un fuoriclasse-bandiera, forzato all’addio, come già è avvenuto negli ultimi anni: Inzaghi-Allegri al Milan, Del Piero-Conte alla Juve, Zanetti-Mazzarri all’Inter. Al di là del pensiero da sportivi, il Napoli deve saper approfittare di questa enorme nuvola nera sul cielo giallorosso della Capitale, che sposta l’attenzione e la concentrazione all’obiettivo del secondo posto, verso diatribe in un’ambiente sempre avezzo ad ogni minimo cambiamento di umore. Caro Napoli, due punti in tre giornate sono ancora recuperabili anche per questo. Nonostante tutto.
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