A Parma continuano a susseguirsi eventi grotteschi legati alla situazione finanziaria della società. Dopo aver posticipato la partita di domenica contro l’Udinese, la squadra di Donadoni non dà la garanzia di svendere in campo domenica a Marassi contro il Genoa. Secondo il presidente della FIGC Tavecchio la situazione è meno grave di quanto si pensi e il Parma concluderà la stagione garantendo la regolarità del campionato. Non sono di questo avviso i calciatori, oggi hanno parlato Galloppa e l’ex-Napoli Santacroce, due senatori dello spogliatoio ducale. I due hanno lanciato un ulteriore allarme riguardo la poca attendibilità di Manenti, attuale proprietario del Parma autore di grandi promesse per ora non mantenute, neanche parzialmente. Queste dichiarazioni vanno ad aggiungersi a quelle di una leggenda come Hernan Crespo, allenatore della squadra primavera, e del capitano Alessandro Lucarelli che ha tenuto a portare all’attenzione di tutti la situazione dei dipendenti del Parma che percepiscono (o almeno dovrebbero) uno stipendio da operaio occupandosi di mansioni diverse rispetto a calciatori e dirigenti. Proprio oggi queste persone, per gran parte dei quali l’ultimo stipendio ricevuto è quello di novembre, hanno fatto le prime mosse per tutelare i propri diritti. Insieme all’aiuto di un sindacato, è stata creata una piattaforma di interventi per seguire con attenzione i prossimi passi. Al centro sportivo di Collecchio, intanto, una ditta d’informatica ha ritirato computer e stampanti che il Parma aveva in leasing e che da mesi non pagava più. Mentre presso lo stadio Tardini ha chiuso il Parma Store per evitare il sequestro di maglie e gadget.
Articolo di Valerio Intermoia