Il giornalista Marco Azzi sul portale web di “Repubblica” ha provato a fare una ricostruzione del movimentato post Napoli-Salisburgo al San Paolo.
“Carlo Ancelotti ha preferito non presenziare alla conferenza stampa organizzata dall’Uefa (multa molto salata in arrivo, per il club) e s’è dileguato in silenzio dallo stadio.
La reale gravità di quello che stava succedendo, però, s’è capita in maniera più nitida nei minuti successivi, quando tutti i giocatori hanno deciso con un clamoroso ammutinamento di non salire sul pullman che avrebbe dovuto riportarli a Castel Volturno.
Un vero e proprio schiaffo ad Aurelio De Laurentiis. (…), Il presidente era già andato via ed è stato informato dei clamorosi sviluppi dal figlio Edoardo, affrontato negli spogliatoi con toni aspri dai leader del gruppo, guidati dal capitano Insigne. “Noi torniamo a casa nostra, dillo pure a tuo padre…”
Così ha deciso la squadra, nonostante il tentativo di mediazione di Ancelotti, che si era detto a sua volta molto contrario al ritiro punitivo ordinato da De Laurentiis.
Il tecnico alla fine è stato l’unico a dormire comunque nella sede di Castel Volturno e ha dato appuntamento ai calciatori per stamattina (quando è in programma la ripresa degli allenamenti), nella speranza che la notte abbia portato consiglio.
Ora però il pallino passa nelle mani del presidente, la cui leadership è stata clamorosamente sconfessata da Insigne e compagni, che rischiano come minimo di essere multati in maniera pesante dal club. Il Napoli è dunque sull’orlo di una “guerra civile” sportiva, quasi senza precedenti a questi livelli. Ma una via d’uscita dovrà essere trovata, con dietro l’angolo la sfida di sabato sera al San Paolo contro il Genoa. Intanto è quasi un miracolo, in un clima simile, che gli azzurri non abbiamo compromesso il loro cammino in Champions League. Chissà che cosa sarebbe successo senza il gran gol di Lozano”.