In un’intervista che è possibile leggere in versione integrale su “Il Mattino” oggi in edicola, Il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone ha parlato di quelli che definisce “Meccanismi di pura criminalità organizzata”.
Questo un estratto delle dichiarazioni di Cantone.
“Non so che cosa ci sia dietro l’omicidio di Fabrizio Piscitelli “Diabolik” (…) Posso dire però che tutto questo contesto è l’ennesima riprova di come nelle curve degli stadi italiani si inneschino meccanismi di pura criminalità organizzata. Un fenomeno ormai trasversale che investe l’Italia da nord a sud e che salda gli interessi “sportivi” con quelli criminali (…) La presenza di soggetti criminali all’interno delle curve non è un dato che emerge oggi, lo si sapeva da tanto.
Soggetti che utilizzano le curve degli stadi sostanzialmente per raggiungere due obiettivi: affiliare e reclutare nuove leve, da un lato; e dall’altro compiere vere e proprie attività criminali, a cominciare dallo spaccio di
droga.
Oggi il capo ultrà è un soggetto che recluta, fidelizza e cerca di ottenere tra i suoi sempre maggiore consenso: quello che gli servirà, poi, a concludere piccoli e grandi affari illeciti. (…) Dal mercato dei gadgets o dei tagliandi d’ingresso allo stadio per finire agli accrediti in occasione degli allenamenti dei calciatori; fino alla gestione
delle piazze dello spaccio. Insomma il leader ultrà diventa il gestore principale di un significativo giro di affari
sporchi.
Le società? Spesso chiudono un occhio, o tutti e due in alcuni casi. Poiché in questo gioco di ruoli è sempre il capo ultrà a garantire il quieto vivere sugli spalti e fuori, fino a riuscire a condizionare gli stessi rapporti tra tifosi e calciatori.
Un fenomeno sul quale bisogna riflettere. La tendenza indica come si siano ridotti gli scontri tra opposte tifoserie organizzate, che può nascondere un torbido retroscena: accordi sottobanco e affari che fioriscono.
Dopo la notizia dell’omicidio di Piscitelli mi è tornato in mente un fascicolo d’indagine che seguii direttamente quando ero in servizio alla Dda di Napoli: l’inchiesta sul ruolo dei Casalesi nella estorsione fatta alla Lazio
per la scalata alla società. In quelle carte si prefigurava l’attuale scenario.
Oggi il fenomeno dei legami tra criminalità organizzata e tifoserie ultrà è un dato comprovato. A Napoli, forse, ce n’eravamo accorti con un po’ di anticipo osservando la strana coincidenza sugli spalti della Curva B di certe sigle ultrà con i gruppi della camorra del centro cittadino”.
Infine Cantone suggerisce le possibili soluzioni che potrebbero essere adottate per arginare il fenomeno.