L’avvocato Dario Canovi ha parlato a Radio Kiss Kiss Napoli:
“Nel calcio conta la correttezza fra presidenti prima di tutto, non è mai determinante la volontà del calciatore salvo alcune eccezioni. Non credo che per Lapadula sia cambiato qualcosa nell’andare al Milan o al Napoli. In casi di indecisione interviene il Presidente della società proprietaria del cartellino che lo spinge verso l’offerta migliore, purtroppo siamo in un momento storico dove non bastano più i contratti, figuriamoci una parola data. Il Genoa e il Napoli pensavano di aver chiuso l’affare col proprietario del Pescara? beh, allora cominciamo a dire le cose come stanno, non c’è stata correttezza.
Siamo in un mondo calcistico davvero in caduta libera, specchio di un’Italia che ahimè è un paese corrotto. Se vediamo un presidente federale che ingaggia un allenatore come direttore tecnico ben sapendo di una legge che lo vieta, perchè ha un figlio procuratore, di cosa parliamo? Se un giorno ritorna una Calciopoli non ci meravigliamo. Quella regola l’ha fatta Tavecchio, l’ha scritta lui e poi un giorno ne diventa lui stesso vittima in qualche modo“.
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