Durante il Convegno organizzato in occasione del premio “Football Leader” che si è tenuto presso l’Università Federico II di Napoli, l’arbitro Calvarese è intervenuto sul dibattito “Razzismo e discriminazione nel calcio”:
“A gennaio ci sono state delle modifiche dell’art.62 del NOIF, siamo tutti sensibili su questo aspetto ma serve la collaborazione di tutti, dai calciatori ai giornalisti.
Prima erano tre i passaggi a disposizione di un arbitro in caso di cori o striscioni razzisti:
- l’annuncio da parte dello speaker dello stadio;
- interruzione cercando di fare un altro annuncio per rimuovere il problema;
- rientrare negli spogliatoi.
Dallo scorso 30 gennaio i passaggi sono due:
- fermare subito il gioco, con un annuncio in modo che il pubblico sappia perché ci fermiamo;
- interruzione della gara per poi interagire col responsabile dell’ordine pubblico.
Il nostro calcio è invidiato da tutti e non può piegarsi al razzismo. Per questo dico che non bisogna prestare il fianco a chi vuole ledere l’immagine di questo nostro prodotto, a prescindere dalla categoria”.