L’attaccante azzurro ha risposto ad alcune domande dei tifosi tramite i social della UEFA.
Josè Callejon, tramite i social della UEFA, ha risposto alle domande dei tifosi da tutto il mondo, con l’hashtag #AskCallejon. Lo spagnolo ha parlato della sfida col Real, dei suoi ricordi d’infanzia e di Cristiano Ronaldo. Ma non solo. Ecco quanto evidenziato dal sito ufficiale dell’Uefa:
L’esperienza all’Espanyol…
Ho lasciato il Castilla [Real Madrid B] quando avevo 21 anni per passare all’Espanyol, una squadra di prima divisione che aveva tanta fiducia in me. Volevo giocare, farmi le ossa, fare più partite possibile.
Poi dopo una partita tra Espanyol e Real Madrid, [José] Mourinho è venuto da me e mi ha chiesto se volevo tornare al Real Madrid. Sono scoppiato a ridere perché pensavo stesse scherzando, Non ci potevo credere, ma poi qualche mese più tardi mi hanno chiamato. E’ stato grazie a Mourinho che sono tornato.
… e il ritorno a Madrid
E’ una sensazione unica, specialmente perché tifavo il Real Madrid sin da quando ero ragazzino. Era il club che sognavo, che guardavo sempre in TV e per cui mi immaginavo di giocare. Tornare è stato speciale. Sentivo il sostegno di compagni e tifosi, sono stati due anni speciali. Sono tornato a Madrid sperando di giocare il più possibile ma anche sapendo che non sarebbe stato facile con quei giocatori in rosa. Quindi ho cercato solo di sfruttare al meglio ogni occasione che mi capitava. Ogni volta che scendevo in campo davo tutto per il club che amavo, era un sogno che si stava realizzando dopo tutto.
La chiamata del Napoli
Onestamente ero felice al Real Madrid. Forse non giocavo quanto sperassi, ma comunque ero coinvolto. Poi mi ha chiamato Rafa Benítez e mi ha convinto che qui avrei avuto più chance di giocare con regolarità.
E qui è stato tutto meraviglioso sin dal primo giorno. I tifosi mi hanno sostenuto da subito, e io ho sempre cercato di ripagarli dando tutto. Stiamo crescendo. Abbiamo tanti giovani con un futuro promettente e abbiamo fatto tante cose buone negli ultimi anni, adesso dobbiamo passare al livello successivo e diventare una delle migliori squadre in Europa. Questo è il nostro percorso.
La sfida al Real
Ci stiamo preparando al meglio perchè vogliamo ottenere qualcosa di grande, ma sappiamo che non sarà facile contro i campioni in carica. Tornare al Bernabéu sarà speciale perché lo considero la mia casa e sarò sempre grato al Real Madrid, la squadra che mi ha trasformato nell’uomo e nel calciatore che sono adesso. Sarà emozionante anche perché ci saranno tante persone della mia famiglia e tanti amici sugli spalti, ma soprattutto perché voglio fare del mio meglio per difendere i colori della mia squadra attuale, il Napoli. Dovremo giocare con personalità e determinazione e non dimenticarci che c’è anche una gara di ritorno. Serve fiducia, possiamo fare bene.
Che musica ascolti prima delle partite? “Io personalmente ascolto un po’ di flamenco nel bus o negli spogliatoi, così come fanno anche Reina, Ghoulam e Koulibaly.
Il miglior giocatore al mondo? “Per me è Cristiano Ronaldo: penso che sia senza alcun dubbio il giocatore più completo”
Cosa hai provato quando il Napoli ha pescato il Real Madrid al sorteggio? “Un pò di sentimenti in contrasto: sicuramente allegria perchè torno a casa, ma non volevo incontrare la squadra campione in carica. Sarà sicuramente una partita speciale“.
Il ricordo migliore d’infanzia? “Ricordo le partite guardate insieme a mio fratello gemello Juanmi. Noi eravamo sempre seduti insieme, aspettando il fischio d’inizio di ogni partita”
Chi era il tuo giocatore preferito da bambino? “Luis Figo perchè giocava nella mia posizione: sono stato sempre un suo grande fan“.