L’ex arbitro ha trovato incongruenze con la sentenza in un libro.
L’ex arbitro bolognese Paolo Dondarini, assolto in via definitiva in ‘Calciopoli’, ha fatto causa ad uno dei Pm di Napoli che coordinarono le indagini, Giuseppe Narducci, chiedendo i danni perché si è sentito diffamato da frasi di un libro scritto dal magistrato, ora giudice a Perugia. Il processo si celebra davanti al tribunale civile di Bologna, dove tra i testimoni chiamati dal difensore dell’ex arbitro, avv.Gabriele Bordoni, sono sfilati colleghi di Dondarini, come Nicola Rizzoli, Paolo Bertini e Tiziano Pieri e in mattinata Gianluca Rocchi.
In ‘Calciopoli. La Vera Storia’ si dice che Dondarini è stato condannato in primo grado per associazione a delinquere e per 6 episodi di frode, quando invece, spiega la difesa, “non è mai stato indagato, né imputato, né tantomeno condannato per il reato associativo” ed è stato processato e assolto solo per due ipotesi di frode. Nel libro dunque, la vicenda giudiziaria di Dondarini sarebbe stata “completamente travisata” proprio da chi stilò le imputazioni.
Fonte: ANSA