Umberto Calcagno, vicepresidente della FIGC e presidente dell’AIC ha parlato ai microfoni di Radio Punto Nuovo.
“Mi sento più presidente dell’AIC o vicepresidente della FIGC? Io sono più presidente. Sono vicepresidente proprio perché rappresento una parte molto importante di questo sport. Rischio di fermare il campionato? No, credo che questo rischio non ci sia in questo preciso momento. Il nostro protocollo regge, pur sapendo che nessuno potrà essere nel nostro sistema al di sopra delle ASL. Stiamo lavorando ed è lo sforzo più grande che va fatto, anche da parte delle leghe che devono parlare con le ASL. Noi come si sistema paese ci auguriamo che con una campagna vaccinale migliore rispetto a quella attuale di poter vivere più liberamente l’ultima parte del campionato.
Riforma dei campionati? Noi dobbiamo capire questo nuovo contesto economico che nel breve periodo difficilmente cambierà. Noi abbiamo le riforme, ma anche le norme sull’iscrizione al campionato, che saranno difficili d’attuare, perché calarsi nelle realtà non è semplice. I diritti televisivi da quel che sappiamo non hanno avuto una flessione e quindi vuol dire che il nostro campionato crea interesse. Ci sono tante competizioni e i diritti tv dovranno essere distribuiti in maniera più equa. Ci sarà dunque la riforma campionati? Certo! S’incrocerà con l’iscrizione ai campionati. Riforma dei campionati vuol dire distribuire meglio le risorse. Abbiamo grandi responsabilità: dobbiamo controllare le società e permettere norma che si consenta di finire il campionato con le rose attuale. Non si tratterà di vedere quante squadre ci saranno nei vari campionati, quello è solo il punto di caduta.
Emolumenti dei professionisti? Sono discorsi differenti: l’eventuale rinegoziazione dei contratti sarà da affrontare all’interno delle squadre per singolo giocatori. Per le norme che andremo a fare dovremmo essere bravi a fare delle norme che non vengano ritoccate nel corso del campionato. È qualcosa che incide sull’andamento di un campionato. Chi aveva già pagato viene penalizzato. Questa è la responsabilità che abbiamo. L’Eccellenza? Abbiamo stabilito che il consiglio direttivo della lega nazionale dilettanti ci indicherà i format, dicendo quali squadre vogliono ripartire. Dobbiamo renderci conto di chi ha le possibilità di ripartire che non sarà quelle di queste settimane, dove stiamo andando verso le chiusure, ma le prossime dove speriamo che ci sia una tregua della curva epidemiologica. Il nostro sport è uno sport di contatto e stiamo patendo più di altri. Stiamo perdendo tanti tesserati e vedremo se poi riprenderanno. Gli abbiamo tolto la parte più bella di questo gioco, forse dovremmo essere bravi ad incentivare campagne sul territorio. Dovremmo cercare di incentivare la ripresa delle società. Le società dilettantistiche stanno patendo tanto. Dal prossimo dpcm ci aspettiamo aiuti per tutto lo sport in generale. Bisogna aiutare la base della piramide sportiva”.