Quest’anno chi si ritrova ad inseguire è la Juventus.
Gianluigi Buffon, portiere bianconero, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport.
Il giocatore ha parlato tra le tante cose anche di un suo possibile ritiro: “Mi sento a disposizione totale del progetto. Il presidente con me è straordinario, da 5 anni mi ripete: “A un certo punto della stagione, vieni e mi dici se vuoi continuare o no”. E così farò anche stavolta. A un certo punto devi capire in che tipo di ruolo puoi diventare più importante per la causa. Non voglio essere un catenaccio. Se vincessi la Champions? Continuerei questo è sicuro”.
Poi parla del Napoli: “Vincere ancora è estremamente complicato: io rischio di arrivare a 2500 giorni di fila in cui mi sveglio pensando “devo vincere”. A livello mentale è usurante. Quest’anno, a un certo punto, sentivo dire in maniera inopinata che fossimo in difficoltà. Ma se il Napoli le vinceva tutte non era colpa nostra. Sentivo dire anche che la difesa si era indebolita, ma gli uomini più o meno sono i soliti. Il club ha costruito una squadra fortissima, fatta di uomini con orgoglio, dedizione, voglia di competere e primeggiare che danno speranza di rivincere. Poi anche la gestione di Allegri, di cui nessuno parla mai, perché si pubblicizza poco, è eccezionale. Sento fare complimenti a tutti, ma pochi a lui”.
Si riferisce a un eccesso di elogi per Sarri?
“Non facevo riferimenti a nessuno, la mia è stata una difesa spassionata, senza input, del mister. Di Allegri si sente parlare poco, ma quando vinci così tanto significa che l’allenatore è determinante”.
Donnarumma? Beh, con la Juve non sbaglia mai. A Gigio non posso dare consigli perché non vivo la sua situazione, non so la connessione emotiva che può avere col Milan”.
L’intervista integrale è possibile leggerla sul quotidiano in edicola.