L’ex capitano Bruscolotti ha rilasciato un’intervista al Mattino, dove ha commentato la vicenda della rivolta nel Napoli; di seguito le sue parole.
Beppe Bruscolotti parla di ciò che successe con Bianchi e reputa molto differente la situazione dell’epoca con questa di ora. Lo ha fatto in un’intervista al Mattino, dove spiega che per lui bastava un po’ di buon senso da tutte le parti per evitare il tutto.
Di seguito le sue parole:
“Non è la stessa storia rispetto a 31 anni fa, il comunicato uscì alla vigilia dell’ultima partita di campionato. Presa di posizione eccessiva, anche se non sembra che sia contro il ritiro; hanno scoperchiato il pentolone dove c’erano i malumori.
Un ritiro lungo una settimana serve a chiarirsi. Quando facemmo la fuga a Vietri c’era l’esigenza di farla; chiarimmo e con l’arrivo di Maradona, dopo due giorni, fu messa la prima pietra per lo scudetto. Ora un calciatore ritiene di poter trovare serenità anche con la famiglia.
Un giorno di ritiro alla settimana può fare soltanto bene; per quanto sono pagati, lo ritengo un sacrificio sopportabile. Le delusione dei dirigenti oggi è la delusione dei tifosi; per evitare il tutto le parti dovevano usare un pizzico di buon senso.
Io sarei andato innanzitutto in ritiro, poi il giorno dopo ne avrei parlato con il presidente. Avrei trovato una soluzione che non facesse sfigurare la società e tranquillizzare i giocatori. Con la situazione in mano agli avvocati, la situazione si inasprisce ed è un brutto segnale.
Faccio un invito alla riflessione: fate un passo indietro, ciascuno per la propria parte. Si sta giocando con il fuoco. Ancelotti dalla vicenda ne esce più responsabilizzato, non rafforzato.“