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Bonucci: “Disponibile al taglio degli stipendi, ma non è così che si salva il calcio”

Bonucci

Leonardo Bonucci, difensore della Juventus e della Nazionale, ha parlato in conferenza stampa di diversi argomenti scottanti.

 

“Nelle ultime settimane ho chiesto troppo al mio fisico che mi ha lanciato un avvertimento. Speravo di esserci contro l’obiettivo perché c’è un obiettivo di squadra da raggiungere, ma questo fastidio non mi lascia sereno e d’accordo con lo staff, dopo la partita di domani ho deciso di fare ritorno a Torino per valutare i tempi di recupero e tornare in gruppo. In questo inizio di stagione alla Juventus abbiamo avuto tanti infortuni che non ci hanno permesso di ruotare gli uomini. Io, mi conoscete, sono uno generoso e scendo sempre in campo anche quando non sono al massimo. Sono andato sopra al dolore in campionato e in Champions e alla fine il mio corpo mi ha richiamato, mi ha detto che era il momento di fermarmi. A 33 anni devo ascoltare certi segnali e gestirmi. Chi giocherà al mio posto? Abbiamo giovani forti che militano in club importanti e giocano partite a livello internazionale. Chiunque giocherà farà una grande prestazione. Quando scendi in campo con questa maglia che tu sia giovane, vecchio, esperto o alla prima esperienza, dimostri sempre di essere all’altezza. Tutti insieme porteremo a casa un risultato importante. Quando hai le caratteristiche per giocare in Nazionale vuol dire che sei forte. Chi è parte di questa rosa è perché ha grande potenziale. Fermarmi prima in futuro? La vedo dura… Sono fatto così… A volte ne parlo anche con mia moglie. Quello che mi ha portato in questo momento a essere capitano condiviso con Giorgio sia della Juve sia della Nazionale è la mia voglia di spingermi sempre al massimo, al limite. Dovrei essere più razionale ma mi piace talmente tanto spingere che mi sembra complicato promettere che mi risparmierò.

Siamo allenati a giocare tanto e chiediamo solo di mettere come priorità, al centro di tutto, la salute dei calciatori. Da parte nostra c’è la disponibilità a trovare un punto d’incontro che faccia contenti tutti, ma ripeto la salute deve essere al centro di tutto. Lo abbiamo dimostrato giocando fino ad agosto e ricominciando senza fare vacanze. La riduzione degli ingaggi? Tutti quanti vogliamo continuare a fare il nostro lavoro. Noi alla Juventus lo abbiamo fatto, ma credo che questo sia un discorso molto più profondo, non da affrontare in conferenza stampa. I calciatori sono disponibili a qualsiasi incontro e approccio. Nel calcio girano tanti soldi e noi siamo fortunati a fare un lavoro che ci permette di essere ben pagati; il calcio però non si salva solo chiedendo ai calciatori di ridursi l’ingaggio. Ho dato la mia disponibilità a far parte del direttivo dell’Aic. I giocatori importanti devono metterci la faccia anche per aiutare i più deboli. Io ho detto che ci sono attraverso Gianni Grazioli e Umberto Calcagno. Aspettiamo le elezioni per poi affrontare i problemi che a causa di questo nemico maledetto (il Covid, ndr) che ci troviamo a dover affrontare.

E’ stata una settimana particolare che noi abbiamo vissuto da dentro e voi da fuori. La cosa che mi ha sorpreso di più sono stati i 90′ in cui siamo scesi in campo a Firenze: lì i problemi sono stati cancellati e i nuovi si sono subito inseriti nel gruppo, come se ci fossero da tanto tempo. Questa Nazionale sta diventando sempre più squadra e io essendo qui da tanto tempo, credo di aver affrontato momenti belli e brutti, ma un gruppo così unito che fa sentire tutti a suo agio, non me li ricordo. I gruppi sani si tolgono delle soddisfazioni e questo mi fa dire che l’ultima settimana ci ha rafforzato: abbiamo lasciato i problemi fuori e abbiamo dimostrato che nei momenti di difficoltà sappiamo far squadra e andare oltre i problemi”.

 

Fonte: corrieredellosport.it

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