Giuseppe Gazzoni Farasca, presidente onorario del Bologna, ha parlato in una lunga intervista al Corriere di Bologna. Ecco alcuni passaggi.
“Come sempre c’è troppa riverenza nei confronti delle grandi. Quando arbitri davanti a 60 mila persone appena vedi uno che appoggia la mano sulla spalla dell’avversario dai rigore. Var? Va rivisto e migliorato. L’idea è buona, ma quella corsetta al televisore è penosa.
Donadoni mi è pisciuto, l’avrei abbracciato. Ha detto quello che pensiamo tutti: c’è un limite a tutto, ora basta. Magari la sua analisi non porterà a niente, ma devono capire che noi del Bologna non abbiamo l’anello al naso. Non oso pensare cosa avrebbe fatto Renzaccio, lui a forza di protestare contro gli arbitri fece diventare il Bologna come il Real Madrid. Spero che Donadoni riesca a fare lo stesso.
Il calcio senza stadio non sta in piedi. Se lo stadio non diventa un parco divertimenti con in mezzo la partita, il calcio italiano non riuscirà a stare al passo con gli altri campionati eruopei. Saputo dovrà mettercela tutta. Anche per farsi rispettare dalle istituzioni, perché deve godere di maggiore considerazione rispetto a chi prende in anticipo i soldi dei diritti televisivi per fare cassa”.