In un’intervista che è possibile leggere in versione integrale su “Il Mattino” oggi in edicola, l’ex allenatore del Napoli Albertino Bigon parla della sua esperienza in azzurro.
Questi alcuni passaggi delle dichiarazioni dell’allenatore del secondo scudetto e della prima Supercoppa Italiana vinti nel 1990.
“Contro la lazio nell’ultima partita ci mancava un punto per vincere lo scudetto. Non fu una settimana serena per me, dopo il trionfo di Bologna ci bastava solo un pareggio e vedevo un’euforia scomposta nello spogliatoio. Temevo per la concentrazione.
Parole di Van Basten? Rispondo senza voler fare polemica: i conti li fanno sempre male, perché non è quel punto lì che ha fatto la differenza. Basta vedere la classifica. Si ostinano a pensarlo, lo facciano pure adesso. Noi anche senza la vittoria di Bergamo avremmo vinto.
Quello era un Napoli pratico, semplice e funzionale. Le mie idee di calcio erano chiare e semplici. Di grande concretezza e di grande realismo: realizzai un amalgama perfetto tra i calciatori e tra i reparti.
Moggi mi chiamò in gran segreto a marzo. Il primo giorno in ritiro gettai le carte sul tavolo:
“Ho giocato con grandi uomini come Rivera e Schnellinger. E qui siamo tutti uguali, non ci saranno preferenze. Per nessuno”. Maradona era ancora in Sudamerica e qualche dubbio su come sarebbe tornato ce l’avevo. Maradona non mi creò mai imbarazzi in quell’anno lì. Diceva di me che ero il suo fratello maggiore.
Il primo incontro con Diego? Due sere prima della gara con il Verona eravamo in ritiro sui Colli Vicentini, lui arrivò a tarda notte e Carmando corse nella mia stanza: “È arrivato”. Lo lasciai di sasso, perché lui si aspettava che io mi buttassi dal letto: “Lo saluterò domani con calma”.
Arrivammo prima del Milan anche per la grande compattezza morale di quel gruppo. Quel Napoli aveva giocatori che dovevano supportare quei due là davanti e non era una cosa semplice, che poteva fare uno qualsiasi.
Io riuscivo a tenere la calma sempre, e a trasferirla a tutti, anche nei momenti di tempesta. Come dopo la sconfitta
con la Sampdoria”.