Durante il Social Football Summint in corso d’opera a Roma è intervenuto lo chief international development officer della SSC Napoli Tommaso Bianchini.
“Cosa vuol dire per un club investire nel web 2.0 e 3.0? Noi siamo in un frullatore continuamente acceso, è un percorso accelerato dalla pandemia che in questo caso ci ha aiutato a capire che era necessario andare oltre il modello standardizzato da tanti anni.
I club e la Lega hanno iniziato a ricevere tante offerte dai player del web 3.0, se per tanti anni si sono fatti lotta fra loro in questa situazione si è ragionato in modo diverso: non sto qui ad incensare chi ha aumentato i ricavi, ma interessa creare una facilitazione del business perchè si uniscono conoscenze.
Il tutto nasce da una telefonata tra me e Baldanza del Milan, quale poteva essere la scelta migliore per il calcio italiano? Abbiamo deciso di scegliere OneFootball per un processo a 360 gradi dove il club monetizza non solo un diritto, ma tutti gli altri per creare un ecosistema tra NFT, OTT e contenuti live: quest’estate siamo stati i primi a fare una diretta live in Pay per View durante il ritiro del Napoli.
Il tema archivio storico? Divisivo al 100% tra Lega e club, in questo caso si è creato un nuovo business: è un prodotto di marketing per la prima volta, e ci sono tanti sviluppi.
Faccio un esempio sul Napoli, sfruttare i diritti di immagine del singolo giocatore: quasi un effetto Marvel, tanti piccoli supereroi che possiamo convocare per il Napoli, e i singoli come Kim e Kvaratskhelia che possiamo sfruttare in Corea del Sud e Georgia, per creare un prodotto basato sul singolo. Creare storie sui supereroi che compongono le squadre, e che compongono poi la Serie A”