L’ex allenatore del Napoli, Ottavio Bianchi, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni de Il Messaggero.
“Gli dicevo: Diego adesso basta allenamento, vatti a fare la doccia, siamo qui da due ore. E lui niente. Dicevano che Diego si allenasse poco e male: frottole. Semmai il contrario. Non voleva mai uscire dal campo, si divertiva troppo.
Avevo un bel rapporto con il suo preparatore Signorini, con lui provai a parlare a Diego, erano colloqui serrati, tentavo di dissuaderlo, di dirgli che se avesse percorso quella strada poi avrebbe avuto tanti problemi nella vita…Finché un giorno, senza guardarmi negli occhi e mangiandosi le unghie, mi disse a bassa voce: ‘Mister, lei ha ragione, ma io non posso che vivere così, devo avere sempre il piede sull’acceleratore. Mi sentii enormemente solo e sfiduciato, capii che non contavo più niente e sarei dovuto rimanere al Napoli ad assistere allo scempio, così decisi di andarmene. Da Napoli e da Diego.”