L’ex giocatore Daniel Bertoni a ‘Il Mattino’ ha dato la sua sulla sfida di oggi tra la sua Argentina e l’Olanda.
In Qatar di nuovo l’uno contro l’altra. Chi vince troverà forse il Brasile.
«Le nazionali sono cambiate, è cambiato il calcio, Argentina e Olanda però mantengono intatte il fascino delle proprie tradizioni. Intendiamoci, non c’è più la scuola olandese ma gli orange non vivono di ricordi. L’Olanda ha continuato ad essere protagonista negli anni in Europa, non è però lo squadrone degli anni settanta».
Darà filo da torcere all’Argentina?
«Certamente. A prescindere dalle caratteristiche
tecniche differenti delle due formazioni, va detto che è un quarto di finale, con in palio una posta altissima. Chissà che l’aspetto mentale non possa
prevalere su quello agonistico. Sì siamo favoriti, ma bisogna ricordarsi che le partite vanno sempre giocate perché in campo non vanno i pronostici. In una competizione così importante, gli stimoli non mancano a nessuno, immagino quelli dell’Argentina ma anche gli stimoli che avranno i nostri avversari».
Come se la passano Messi e compagni?
«Ci sono state difficoltà innegabili all’inizio. La mia impressione è che la nazionale si sia sciolta
con il passar del tempo, soprattutto a livello mentale. La sconfitta contro l’Arabia Saudita all’inizio è stata una batosta, averla metabolizzata in fretta riuscendo a superare il turno e rischiare poco è stato un toccasana. La vittoria agli ottavi di finale ha fatto il resto, vedo ora una squadra libera di testa”.