Il presidente uscente del club rossonero ha parlato a Sky Tg 24 dell’imminente closing con i cinesi.
Dopo 30 anni di successi alla guida del Milan Berlusconi ha deciso di passare la mano: “Un singolo individuo o una singola famiglia non può pensare di riportare il Milan, nell’Olimpo internazionale perché gli investimenti sarebbero troppo elevati. L’unica possibilità è stata quella di rivolgersi ai paese emergenti dove ci sono forti capitali e forti capitalisti. È stato molto doloroso rinunciare al Milan, però l’ho sentito come un dovere perché oggi nel calcio è cambiato molto, sono entrati i petrodollari, un calciatore, anche avanti d’età, lo si paga 94 milioni.”.
Fallito l’accordo con Mr Bee Taechaubol, prosegue la trattativa con il gruppo cinese che dovrebbe chiudersi entro il 4 dicembre:
“E’ arrivata l’offerta di questo gruppo cinese, che ci appare molto serio. Ci sono però dei visti e delle autorizzazioni che devono essere rilasciati dal governo cinese, ci hanno dato rassicurazioni sull’esistenza di questi capitali, ma stanno anche loro attendendo l’arrivo di queste autorizzazioni. Qualora non arrivassero in tempo io credo che potremmo spostare il closing di un tempo, però, limitato, un mese un mese e mezzo non di più. In caso la cosa non andasse in porto, finiremmo di cercare altrove cambiando strategia, con l’accordo con i nostri tifosi e con la famosa Curva Sud che mi ha dedicato quel omaggio che mi ha commosso, e punteremmo su un Milan tutto italiano e molto giovane”.